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    Napolimania: 'Cambia tutto', ecco il messaggio arrivato dal San Paolo

    Napolimania: 'Cambia tutto', ecco il messaggio arrivato dal San Paolo

    • Marco Giordano
    Non è stato il Napoli a vincere: è stata Napoli a vincere, è stata una città che ha tenuto mentalmente forse più anche della squadra, in un afflato che ha unito tutti, bypassando qualche gesto sbagliato, andando oltre quella che non è più l'idea di calcio che ha reso grande questa squadra. “Il 2-1 è merito del pubblico”: lo ha ammesso anche un Sarri visibilmente provato da un pomeriggio da emozioni folli, le stesse che hanno tenuto in piedi il campionato.

    IL PESO DELL'UMORE - “È un gol che ci darà benzina”: ma non è un carburante fisico quello a cui ha fatto riferimento Sarri. Perché le voci che erano arrivate dallo spogliatoio, fino alla gara col Chievo, non erano di quelle che portavano gli indicatori dal lato della fiducia. C'era una forte frustrazione che questa squadra si portava dalla sconfitta interna con la Roma. Pochi istanti dopo il triplice fischio, i calciatori tornano nel ventre del San Paolo, riprendono tra le mani i loro cellulari. Partono le catene di whatsapp, partono i messaggi ad amici e familiari, bastano due parole per spiegare “Cambia tutto”: queste sono le key-words, in una squadra che vive il suo equilibrio sopra la follia in modo quasi ingestibile. Al gol di Stepinski sono partite le contestazioni al presidente, gli screzi tra il San Paolo ed Insigne sembravano il prologo ad una domenica di fischi (la prima dopo anni) e ad una settimana di infinite polemiche. Chi sta in campo non immagina tutto questo, ma ha la sensazione di tutto quello che sta per accadere.

    LE SCELTE DI SARRI - Ora tocca a Sarri prendersi la responsabilità di fare le sue scelte. Saranno, comunque, scelte difficili. Da un mese almeno è pacifico che Insigne, Mertens e Callejon non sono più gli stessi. Che c'è un Arek Milik che non può sempre esser determinante entrando a gara in corso: gol e assist contro il Chievo. Non può esserci, per Sarri, solo il rammarico di non averlo avuto in questi mesi. Tenerlo per 60-70 minuti in panchina può esser delittuoso, così come può esserlo cambiare in questo momento della stagione. Togliere, in questo momento, Mertens può spaccare la quadratura del cerchio tanto faticosamente trovata. Di sicuro, fino al 93' di questa gara col Chievo tutti questi dubbi non avevano più senso: Sarri è ben felice di portarseli dietro il più possibile in questo folle finale di stagione.
     

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