Napolimania:| Bye bye fantasia...
Volente o nolente, Lavezzi andrà via. Il Napoli senza di lui sarà una squadra diversa. Per qualcuno l'argentino è il giocatore più forte che abbia calcato l'erba del San Paolo con la maglia azzurra dopo Diego Maradona. Forse è troppo, difficile dimenticare uno come Gianfranco Zola, però di sicuro Lavezzi è tra i primissimi campioni che i tifosi azzurri hanno potuto applaudire. Estro, fantasia, tecnica, ma anche forza fisica: il Pocho è letteralmente cresciuto con la maglia azzurra. Pur dimostrando di essere un grandissimo giocatore da subito, quando arrivò a Napoli era sovrappeso, goffo, e il suo aspetto di certo non sprigionava carisma. Con gli anni, anche grazie alla vita in una grande città e la grande attenzione dello staff medico e atletico del Napoli, è letteralmente cambiato: fisico statuario, neanche un filo di grasso. Lavezzi ha modificato anche il suo portamento, con una corsa più decisa e con la schiena dritta. La tecnica si è invece affinata. Grande, infine, la resistenza fisica: il Pocho ha preso migliaia di calci senza farsi quasi mai male. Un punto di riferimento per tutta la squadra, che da solo ha caratterizzato il gioco del Napoli.
Lavezzi è esploso grazie a Mazzarri, che grazie al lavoro del preparatore atletico Pondrelli ha contribuito decisamente al miglioramento fisico e posturale del giocatore. E oggi la squadra partenopea perde il suo gioiello nel momento migliore della sua carriera: dopo cinque anni in Italia ha toccato finalmente la doppia cifra. Il gol, croce e delizia di Lavezzi e dei tifosi del Napoli. Da domani sarà tutto diverso: addio allo schema 'palla al Pocho' che tante volte ha fatto comodo a Mazzarri e ha divertito i tifosi. I commenti degli opionisti si sono sprecati: 'Spacca le difese', 'Crea la superiorità numerica', 'È imprevedibile per ogni avversario'. Queste le caratteristiche che hanno portato il Napoli a essere squadra concreta ma anche, a tratti, spettacolare. Da domani, però, tutto sarà diverso: sembra un caso, ma a quanto pare Mazzarri sembra aver già tirato qualche conclusione in corso d'opera. Nel finale di questa stagione, quando Lavezzi era alle prese con i postumi dell'infortunio, l'allenatore azzurro ha rinunciato per diverse partite consecutive all'attaccante argentino.
Forse anche complici certi diverbi in allenamento, Mazzarri ha avuto la possibilità di sperimentare quello che potrebbe essere il Napoli 2012-2013. Certo, non negli uomini, ma sicuramente nello schema. L'allenatore senza Lavezzi ha utilizzato un 3-5-2 quasi puro, con le due ali e tre centrocampisti: Inler, Gargano e Hamsik. In avanti le due punte sono state Cavani e Pandev: una coppia che si è mossa bene. Ma a trarre maggior giovamento da questo modulo modificato sono stati Inler e, paradossalmente, lo stesso Hamsik. Lo svizzero, con due compagni al suo fianco, si è liberato da compiti passivi di difesa, ed è riuscito a macinare gioco, come del resto si aspettavano da sempre i tifosi che lo hanno accolto in estate. Lo stesso Hamsik si è dimostrato assolutamente all'altezza, anche giocando più arretrato: capacità di contenere, ma anche assist e lanci precisi. E ovviamente grande qualità atletica che gli permette di fare la 'spola' tra l’attacco e il centrocampo.
Ovviamente il 3-5-2 non è cristallizzato, e può essere trasformato nel 'classico' 3-4-2-1 in qualsiasi momento. Così com'è chiaro che Pandev ha caratteristiche molto diverse da Lavezzi, e per questo Mazzarri ha provato Dzemaili in posizione avanzata con risultati discreti. Ma quando il tecnico del Napoli vorrà tornare 'all'antico', senza il Pocho a disposizione, potrebbe toccare finalmente ad Edu Vargas. Senza Lavezzi gli si spiana un'autostrada, e questa volta non ci saranno scuse. La prossima stagione sarà la sua. Se Insigne andrà a fare esperienza altrove, il cileno rimarrà nel Napoli per fare ciò che non gli è riuscito fin'ora, ossia giocare e dimostrare il suo valore. Ecco perché il Napoli del dopo Lavezzi, in sostanza, è praticamente già pronto.