Napoli, biglietti più cari del 290%: basta porcate sulla pelle dei tifosi!
CURVE PERICOLOSE - Il rincaro più evidente, quello che fa clamore è legato alle curve. Si è passati dai 12 euro di qualche mese fa agli attuali 35 euro. Nella notte è anche apparso uno striscione all'esterno della Curva B che recita: 'Vogliamo il Settore Popolare'. Un aumento così marcato non può non esser visto come un guanto di sfida di De Laurentiis alle frange del tifo che più lo hanno contestato ed allo stesso sindaco che ha dichiarato di voler seguire il match con la Viola proprio da una delle Curve, pur di non sedere accanto al patron. Stiamo assistendo al classico uso politico delle curve, che si tramuterà in un ulteriore contestazione, in un clima non semplice come ha dimostrato il primo tempo contro il Milan, dove si è giocato in un silenzio surreale proprio per il silenzio del tifo organizzato. L'atto societario, però, è una forzatura che allontana sempre più le famiglie dallo stadio. Con un rischio sullo sfondo molto pesante: perdere l'attaccamento, anche se straordinario, dei tifosi partenopei alla loro squadra. Tutto questo mentre la denuncia del presidente EAV, l'azienda trasporti più impegnata quando ci sono gare nell'impianto di Fuorigrotta (“Ad oggi nessuno ci ha contattato, come non era stato fatto per il Milan”) dimostra che lo stadio sta solo diventando questione politica tra amministratori pubblici e De Laurentiis.
IL BUON SENSO - Dopo mesi di stucchevoli polemiche, parlare di buon senso sembra quasi come chiedere l'acqua su Plutone. Ma, da questa vicenda, hanno tutti da perdere: dai presidenti ai sindaci. Prima se ne rendono conto, prima finiscono le porcate economiche e politiche che si stanno riversando sui tifosi del Napoli.