Napolimania:| Adesso basta piangere
Il Napoli perde malamente a Milano, gioca una partita insufficiente e di chi è la colpa? Dell'arbitro Rocchi! Non ci vuole un genio del calcio per capire che il Milan, prima o poi, sarebbe andato ugualmente a bersaglio. Gli azzurri hanno tenuto il Milan più o meno efficacemente nel primo tempo, salvando la propria porta. Ma nella ripresa, per chissà quale motivo, non sono state prese le giuste contromisure per l'imminente arrembaggio dei rossoneri. E quando è iniziato l'assalto del Milan il Napoli è andato in panico.
E' singolare vedere come il 'lamentoso' Mazzarri, spesso e probabilmente ingiustamente criticato, abbia dato un grande esempio di onestà intellettuale, ammettendo la pessima partita della sua squadra e non adducendo scuse. Certo, l'arbitro ha sbagliato, ma il Napoli non c'era. E' inutile esercitare la professione di fabbricatori di alibi: lo 'sconcerto' che si respira in città il giorno dopo San Siro è fuorviante. Inutile anche adombrare colpe sul tecnico: chi invoca cambi di modulo non conosce il Napoli e il suo allenatore. Mazzarri il suo schema non lo tocca. Mazzarri accusato di scelte sbagliate: il turn over di Vila Real è stato deciso per far riposare giocatori stanchi (come Cavani) in una partita delicata, non certo per 'preservarli' in vista di Milano.
L'allenatore azzurro ha mandato in campo i giocatori che ha a disposizione: se Mascara è il sostituto di Lavezzi, è giusto che abbia giocato lui. Se Mascara non si rileverà all'altezza di sostituire il Pocho lo decideremo a fine stagione. E paradossalmente l'assenza del Pocho è stata 'il migliore in campo'. Senza l'argentino il Napoli non riesce a giocare. Mazzarri ha fatto un mezzo miracolo, dando un senso e un gioco ad una squadra senza regista: l'impiego di Lavezzi riesce a dare profondità, superiorità numerica e passaggi decisivi. Tutto compreso nel prezzo. Nel monday night di Milano il Napoli si è affidato a pietosi lanci lunghi alla ricerca di un isolato Cavani. Azzurri stanchi? Forse, ma a pagare contro il Milan è stata soprattutto l'emozione, la mancanza di una certa personalità che non è presente in tutti i giocatori del Napoli.
Il nucleo forte degli azzurri è composto da 11-12 giocatori validi, poi ci sono le comparse. Ma di questi 'titolarissimi' solo pochi dimostrano di essere pronti ad affrontare platee come quella di lunedì sera. Il campionato è lo specchio di chi lavora bene e di chi fa risultati: aver perso una partita importante non vuol dire uscire fuori dai giochi. Invece di accusare l'arbitro, sarebbe servito chiedersi perché il Napoli non ha dimostrato di avere quel pizzico di fantasia e di iniziativa che avrebbe creato l'occasione propizia. Gestire pressioni e responsabilità non è facile per nessuno, e il Napoli sta provando a crescere: il lavoro fatto dalla squadra resta eccelso, ed andare a giocarsela per lo scudetto è stato di per sé un traguardo importante. Non serve illudersi, non serve avvilirsi, ma serve obiettività: adesso la missione è andare avanti e difendere con i denti questo terzo posto. Perché il Napoli è ancora lì in cima.