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Napolimania: Aurelio, lascia andare Hamsik e guadagna in credibilità!
SCATOLE CINESI. Se arriva, allora, lo Shandong, squadra di Jinan che se non fosse per Pellé forse mai avremmo sentito nominare, e mette sul piatto cifre a diversi zeri tanto da superare i dieci milioni è anche legittimo pensarci. Perché fai due anni lì, sacrificando quella serenità che l'hinterland napoletano ti aveva garantito, adottando l'uomo con la cresta e la sua famiglia quasi fossero nati lì. Hamsik ama Napoli, ma forse ama ancor di più la tranquillità che ha raggiunto nel suo habitat, queste terre sono le sue terre per lui ragazzo mai fuori gli schemi, con tanti tatuaggi e pochissimi grilli per la testa. La scelta di dire sì alla Cina è arrivata al termine di questa annata, quando ti guardi dentro e capisci che non puoi dare nulla più di quello che hai dato in questo decennio abbondante. Poi, però, ti scontri con un De Laurentiis che non vuole fare sconti, che pretende una cifra importante per lasciarti andare e che la nuova tassazione in Cina (al 100% per i trasferimenti sopra i 6 milioni) rende quasi impossibile da concretizzare.
UN PASSO INDIETRO. Se il Napoli, oggi, è nelle prime venti d'Europa, lo deve soprattutto alla straordinaria capacità gestionale di Aurelio De Laurentiis. Fare, però, un passo indietro ora, sarebbe un gesto importante. Perché il calcio è economia, ma anche esempi. Se ADL lascia andar via Hamsik regala un segnale straordinario, con qualche milione in meno ma con un'immagine estremamente accresciuta. Perché nel calcio anche le pareti sussurrano e tutti conoscono i limiti di un club che può diventare grandissimo solo facendo l'ultimo step di crescita, anche societario.