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    Napolimania: Aurelio, lascia andare Hamsik e guadagna in credibilità!

    Napolimania: Aurelio, lascia andare Hamsik e guadagna in credibilità!

    • Marco Giordano
    Sono passati 3998 giorni, altri due e saranno 4000 le giornate vissute da Marek Hamsik come giovane sconosciuto, rivelazione, punto fermo, anche calciatore discusso, fino a consacrarsi capitano e poi come una delle ultime bandiere del calcio moderno. Hamsik è il record-man di presenze in Serie A e nelle competizioni europee oltre ad essere colui il quale ha segnato più gol di tutti nella storia del Napoli, superando Diego Armando Maradona. Hamsik per dire sì al Napoli nell'arco di queste stagioni, ha detto no al Chelsea, al Milan ed anche alla Juventus, in un debito di riconoscenza verso la società e la piazza che lo hanno fatto diventare calciatore e uomo consacrati in ambito internazionale. Lo scudetto, quello no, non è mai arrivato e nella stagione appena andata in archivio è stato talmente vicino che per crederci ancora è necessario voltare pagina: cambiando allenatore, idee e principi di gioco, forse anche posizione, giocandosi il posto con il nuovo che avanza, con un Piotr Zielinski che vuol essere il protagonista del nuovo corso.

    SCATOLE CINESI. Se arriva, allora, lo Shandong, squadra di Jinan che se non fosse per Pellé forse mai avremmo sentito nominare, e mette sul piatto cifre a diversi zeri tanto da superare i dieci milioni è anche legittimo pensarci. Perché fai due anni lì, sacrificando quella serenità che l'hinterland napoletano ti aveva garantito, adottando l'uomo con la cresta e la sua famiglia quasi fossero nati lì. Hamsik ama Napoli, ma forse ama ancor di più la tranquillità che ha raggiunto nel suo habitat, queste terre sono le sue terre per lui ragazzo mai fuori gli schemi, con tanti tatuaggi e pochissimi grilli per la testa. La scelta di dire sì alla Cina è arrivata al termine di questa annata, quando ti guardi dentro e capisci che non puoi dare nulla più di quello che hai dato in questo decennio abbondante. Poi, però, ti scontri con un De Laurentiis che non vuole fare sconti, che pretende una cifra importante per lasciarti andare e che la nuova tassazione in Cina (al 100% per i trasferimenti sopra i 6 milioni) rende quasi impossibile da concretizzare.

    UN PASSO INDIETRO. Se il Napoli, oggi, è nelle prime venti d'Europa, lo deve soprattutto alla straordinaria capacità gestionale di Aurelio De Laurentiis. Fare, però, un passo indietro ora, sarebbe un gesto importante. Perché il calcio è economia, ma anche esempi. Se ADL lascia andar via Hamsik regala un segnale straordinario, con qualche milione in meno ma con un'immagine estremamente accresciuta. Perché nel calcio anche le pareti sussurrano e tutti conoscono i limiti di un club che può diventare grandissimo solo facendo l'ultimo step di crescita, anche societario. 

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