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    Sarri lamenta le assenze, ma le riserve non giocano: meglio quelle della Juve?

    Sarri lamenta le assenze, ma le riserve non giocano: meglio quelle della Juve?

    • Marco Giordano
    “Mi manca Ghoulam, anche in allenamento. E poi, oggi, avremmo avuto bisogno anche della fisicità di Milik”. Il solito, poi, “non dobbiamo piangersi addosso” non cambia la sostanza di quello che Maurizio Sarri ha detto e, soprattutto, di quello che si è visto sul terreno del Bentegodi poche ore fa contro il Chievo. Il Napoli ha accusato il primo freddo stagionale, quello della perturbazione che ha messo ko due crociati e fatto tornare l'eterno dubbio se la coperta per coprirsi dall'inverno sia troppo corta oppure no. Ragionare col senno di poi è esercizio retorico che serve solo a dare spessore a chi non ha argomenti. Troppo facile dire ora cose del tipo: “Eh, io Strinic non l'avrei mai ceduto”, oppure: “Ah, Pavoletti e Zapata via nella stessa estate, che errore!”. Un'analisi diversa verte sui numeri, sui dati di fatto per avere dei presupposti sui quali riflettere. Nella rosa della Juventus, i calciatori meno utilizzati, ovvero gli uomini della rosa esclusi i primi undici per minuti giocati hanno giocato il doppio in questo primo scorcio di stagione di quelli che più prosaicamente possiamo definire “panchinari” del Napoli. La discussione può partire da qui: solo una maggiore qualità dei non-titolari della Juventus o c'è dell'altro?

    COME SI FERMA IL NAPOLI - Ci potrebbe esser altro. Il calcio del Napoli è un gioco spettacolare, celebrato e molto estetico. Anche, però, difficile da interpretare, per qualità e rapidità di esecuzione. E prevede un processo di assimilazione lungo che, forse, lascia poco spazio alle variazioni sul tema, soprattutto se manca un ariete. Rolando Maran, nel post-partita, ha spiegato bene come oggi si blocca questo Napoli: “Dovevamo esser bravi a togliere velocità occupando bene gli spazi, stando vicino e coprendo l'ampiezza dove sono micidiali. Volevamo sempre avere densità, ci siamo riusciti per quasi tutta la partita in maniera egregia”. Se al Napoli togli velocità, in buona sostanza, togli tanto. Se ci metti un Mertens inevitabilmente stanco e le assenze che tolgono fisicità, l'altra domanda lecita è: come si allunga una coperta in un Napoli così complesso nella sua struttura di gioco?

    IL MERCATO LO FA DE LAURENTIIS - Si, il mercato a Napoli lo fa don Aurelio ha spiegato Sarri. Tutto vero, ma trovare un rinforzo che abbia a gennaio gamba, qualità e rapida capacità di inserimento nei sincronismi sarriani sembra una Mission così Impossible che De Laurentiis neppure assoldando Tom Cruise potrebbe portare a termine. Quello su cui bisogna ragione, forse, è un Napoli 4.0: quello che arriva dopo il 4-3-1-2, dopo Higuain e superando anche l'era di Mertens centravanti. Una squadra che riesce a sopperire alle assenze ed alle carenze sfruttando meglio le risorse. È l'ultimo step che deve provare a fare un grande allenatore come Sarri, nell'alveo di una diversa e decisiva gestione delle risorse. 

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