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Napolimania: ansia Mertens, il peso del non-mercato
Paradossale. Non c’è che dire. Delle attenuanti per il non mercato ne abbiamo parlato, ma al di là della qualità assoluta e della perfetta adattabilità dell’esterno che si voleva regalare a Sarri evitando di comprare tanto per comprare, esistono dei limiti numerici e strutturali così palesi, in alcuni reparti, che il chicchessia di turno male non avrebbe certamente fatto. Se il Napoli, con Milik ancora non pronto, avesse dovuto affrontare questa Lazio, la più forte tra le squadre umane di questo campionato, con un centrocampista alzato nel tridente e Callejòn adattato al centro e avesse a causa di questo subito una battuta d’arresto che fosse andata a compromettere un cammino esaltante durato due anni, che ricordo sarebbe rimasto del mercato di gennaio appena conclusosi? Come si potrebbe eventualmente accettare il rinunciare ad un sogno di tale importanza per tutto l’ambiente in virtù di una mancanza così veniale come acquistare anche un Borriello o un Pazzini di turno?
De Laurentiis ha parlato alla pancia dei tifosi, cavalcando l’onda del “noi contro tutti” da sempre in voga in città, ma è inevitabile che ad ogni singolo mal di testa dei suoi uomini offensivi il dito verrà puntato contro di lui, reo di non aver fatto tutto il necessario per scongiurare eventuali intoppi dell’ingranaggio. Sostanzialmente, reo di non aver fatto nulla, ne in estate, ne in inverno, per metterci del proprio. Vietato parlare di sfortuna, troppo comodo. Perché le ambizioni ed il rendimento superiore a qualsiasi attesa di questo gruppo, meritavano tutt’altri accorgimenti da parte del Patron e gli infortuni fanno parte del calcio, e per tanto sono imponderabili fino a un certo punto.