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Napolimania: Ancelotti sbatte contro la legge dei grandi numeri
I MINUS - Qualche negatività va registrata: la manovra del Napoli nel primo tempo non ha avuto i tempi giusti, Zielinski come play è stato fermato e schermato da Rog in più circostanze. Consapevole del possibile problema, Ancelotti si è inventato la difesa a tre in fase di possesso con Di Lorenzo che ha mostrato tutta la sua duttilità, in una gara dove è stato chiamato a svolgere compiti molto diversi. Salta agli occhi, poi, la scarsa vena di Lozano: dopo il gol all'esordio contro la Juventus, si è spento il messicano. Apparso abulico e decontestualizzato nel ruolo di prima punta, si ritroverà a leggere la dichiarazione di Ancelotti che lo vede in quel ruolo (almeno per il momento). Mancano, ancora, le misure per il dialogo efficace con i compagni, ma soprattutto i movimenti giusti. Contro le difese italiane, non puoi andare ad attaccare la profondità in ogni circostanza: rischi di sbattere contro un muro quando ti trovi ad affrontare la capacità di chiudere i varchi indietreggiando, come è successo al Cagliari. Milik, poi, continua ad essere lontano da una condizione accettabile: nei pochi minuti in cui è entrato, a differenza di Llorente, non è mai riuscito ad esser nel vivo nelle trame offensive.
IL RISCATTO - Domenica arriva il Brescia: l'occasione per il riscatto è servita praticamente subito. Ancelotti proseguirà sulla strada delle rotazioni e dell'evoluzione tattica. Perché, le statistiche non sono un caso: se anche contro le rondinelle ci saranno 11 occasioni da gol, allora sarà quasi impossibile per il Napoli non tornare alla rete, come nelle 18 gare precedenti al match con i sardi.