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    Napolimania: Ancelotti riparte con tante certezze (e con un Milik) in più

    Napolimania: Ancelotti riparte con tante certezze (e con un Milik) in più

    Qualche nota stonata resiste, qualche pecca come le troppe palle gol concesse al Verona residua, ma per Carlo Ancelotti la partita con il Verona diventa uno snodo importante. Terza gara senza subire gol, Allan che funge da primo (ma non unico) play, Fabian che si sposta diversi metri più avanti e diventa fondamentale per gli schemi offensivi. Un Allan che si integra in quel ruolo, così come ha precisato Ancelotti in conferenza stampa, consente al Napoli di avere un giro-palla fluido, senza però perdere quella sostanza nella capacità di stringere il campo, fondamentale per la squadra. Se si aggiunge anche la solidità di Koulibaly e Manolas che sembrano integrati al meglio dopo qualche inevitabile mese di rodaggio, Carlo Ancelotti può arrivare più sereno al match chiave del girone di Champions contro il Salisburgo. Il tecnico, nei pochi giorni che precedono l'impegno in Austria, sarà chiamato ad esempio, a chiudere qualche varco e, soprattutto, a sopperire a qualche marcatura non troppo precisa sulle palle inattive. Con Di Lorenzo e Meret in stato di grazia, l'anello debole della retroguardia resta Kevin Malcuit che ha creato più un problema con un tempo della chiusura quasi mai perfetto. Contro il Salisburgo, in tal senso, il recupero di Mario Rui per la corsia mancina con il relativo spostamento di Di Lorenzo a destra, può sopperire all'attuale stato non brillante del terzino francese.

    LE RISPOSTE. Se è giusto rinviare il giudizio anche su Younes, le risposte che sono arrivate da Insigne e Milik, dopo quasi 20 giorni di polemiche, sono state di altissimo profilo. Doppietta per il polacco, assist e giocate che hanno strappato applausi al San Paolo per il capitano. “Milik? Il vento è cambiato per lui, molto velocemente. La chiave è il gol con la Polonia: ha recuperato dall'infortunio, non ha giocato molto finora non perché l'allenatore è un pirla”. Le parole di Ancelotti trasudano di stima, del desiderio di veder sbocciare tra le proprie mani un grande campione che, anche nello scorso anno, ha segnato alle medio-piccole. Ora, tocca a Milik segnare nelle gare che contano, dimostrare di essere un top-player che può cambiare l'inerzia delle stagioni. Stesso discorso anche per Insigne che, dopo troppe polemiche, dimostra anche la personalità del capitano, del leader. Il Napoli in ricerca di certezze, riparte per la campagna europea molto più solido.

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