Napolimania: Ancelotti mandato via troppo tardi, ora il Napoli non fa più paura
COSA RESTA - Il tempo ci dirà cosa sarà significata la scelta di Gattuso: chi oggi, dal mio personalissimo punto di vista, già si sbilancia, commette un errore, sia a definirlo l'uomo giusto sia a considerarlo scelta sbagliata. La valutazione che, invece, si può e si deve fare è legata a questa gestione di Carlo Ancelotti. Quel che resta, è un Napoli che ha perso tanto: soprattutto, il timore che instillava negli avversari. Oggi, venire al San Paolo è sinonimo di territorio di conquista, della possibilità di fare il proprio calcio e strappare punti. In 18 mesi di Ancelotti, la reputazione del Napoli è calata, terribilmente. Si è persa un'idea di calcio: ed era l'idea di che faceva rendere i calciatori ben oltre la loro dimensione. Nell'era ancelottiana, è davvero difficile capire se qualche giocatore è davvero cresciuto oppure no. Ancelotti ha fallito, come tecnico e come gestore.
GIUNTOLI - Ma, le colpe non sono solo del tecnico. Se ADL lo si conosce, nel salto qualitativo tentanto con Ancelotti, finisce sul banco degli imputati anche Cristiano Giuntoli. Un direttore che non è apparso in grado di essere il vero collante tra il gruppo e la società nel momento più difficile, uno che non può metter sul petto medaglie particolari per il mercato. Uno che non si è imposto né con i giocatori né con la società per la questione rinnovi. Se Ancelotti ha pagato con l'esonero, anche Giuntoli non può non considerarsi sulla graticola.