AFP/Getty Images

Napolimania: mal di gol, per questo DeLa aveva preso Piatek. Ma l'agente...
QUESTIONE DI LIVELLI - “È difficile riproporre in partita quello che facciamo in allenamento. Prepariamo il cross, il tiro, tutti gli aspetti tecnici. È come un calcio di rigore: è la condizione ambientale che determina. Per questo motivo, manchiamo nella consapevolezza”: Ancelotti non se la prende con la cattiva sorte, ma non fa la specifica fondamentale. Se è una squadra allenata bene e trova in settimana le soluzioni esatte, dovrebbe anche in partita centrare la via del gol. Perché non lo fa? Tra Champions e campionato, il problema del Napoli è sempre lo stesso: per la qualificazione in un girone con PSG e Liverpool è, probabilemente, mancato un gol con la Stella Rossa. Qual è il livello degli attaccanti del Napoli? Quello di top player di livello internazionale come spesso sono celebrati?
AREK, IL BOMBER E LE DIFFERENZE - Lo 0-0 contro il Torino è anche il frutto di una scarsa vena realizzativa di Milik. Già contro lo Zurigo s'era visto che qualcosa non andava. Arek è in possesso di tecnica squisita, di ottimo senso tattico e di una fisicità importante. Sembra il combinato perfetto: plasmato, poi, dalla scuola Ajax tanto per non farsi mancare il sigillo di qualità. Piatek, tanto per non far nomi, è più sgraziato, meno elegante, meno pronto tatticamente. Eppure, De Laurentiis aveva chiuso con Preziosi: 35 milioni per prenderlo subito e, caso mai, lasciarlo in Liguria fino alla fine della stagione. Poi, è mancato l'accordo con l'entourage del calciatore che ha portato Piatek al Milan. Perché ADL voleva Piatek? Per provvedere già alla successione a Mertens con un attaccante simile, tutto sommato, per caratteristiche fisiche a Milik. O forse, la fiducia in Milik non è così infinita che meglio prenderne un altro per capire chi è il titolare?