Un arrivederci, o forse un addio. Saluta Zuniga, spedito in prestito al Bologna, laddove proverà a ricostruirsi una carriera, dopo un biennio trascorso in naftalina. Gli ultimi guizzi con Mazzarri, solo apparizioni con Benitez, il vuoto con Sarri: mai convocato quest’anno, nemmeno per le gare amichevoli.

Come si legge sul “Roma”, titoli di coda su un rapporto complicato, fatto di odio e amore, tanto con la società quanto con i tifosi, prima perplessi di fronte alle giocate funamboliche dell’esterno colombiano, talvolta fini a se stesse, poi estasiati dalla qualità del laterale strappato al Siena, passato da tallone d’Achille a punto di forza di quel Napoli capace di raggiungere gli ottavi di Champions League. È mancato il lieto fine, è arrivato un congedo segnato da insulti e improperi di ogni tipo per gli ultimi due anni di vacanza più o meno forzata, con tanto di sontuoso stipendio.

Il rinnovo, reclamato a furor di popolo da una piazza che non avrebbe accettato di buon grado il trasferimento alla Juventus, e poi l’operazione, seguita da un interminabile ed indiscusso calvario che ha gettato più di un’ombra sulla professionalità del ragazzo, bersagliato a destra e a manca. Colpevolisti o innocentisti, oggi come ieri. Il tribunale dei social dà voce agli uni e agli altri. In particolare i tifosi chiedono di sapere la verità: “Non ha giocato per due anni e mezzo, senza mai una motivazione chiara – si legge sulle bacheche dei social- ora è pronto per il Bologna. Se davvero sarà così vogliamo sapere la verità sul suo mancato impiego”.