Getty Images
Napoli, è rottura fra Zuniga e Benitez
NERVOSISMO - Non ci sono conferme, né smentite, ma l'operazione, arrivata subito dopo il prolungamento milionario di contratto,ha fatto storcere il naso a qualcuno, in primis alla Società Calcio Napoli che avrebbe preferito evitare quell'intervento. Zuniga è tornato a disposizione di Benitez quasi due mesi fa, a marzo, ma non è mai stato utilizzato. Solo panchine e ieri, contro il Cagliari, un episodio che farà discutere. Superato il minuto 70 e con un ultimo cambio a disposizione dell'allenatore azzurro, Zuniga, come altri compagni, si scalda a lungo, ma viene chiamato ad entrare il giovane Radosevic. Il colombiano ritorna in panchina, ma getta con un gesto secco la sua pettorina proprio ai piedi di Benitez e si siede. Imbarazzo in panchina, testimoniati dal fatto che Benitez ha fatto un cenno con la mano per dire che era tutto a posto. La pettorina è rimasta lì a terra, sancendo, forse, la rottura tra Zuniga e il tecnico del Napoli.
RAFA INFLESSIBILE - In sala stampa lo stesso Benitez è stato chiaro: 'Ho fatto entrare chi ritenevo giusto entrasse. Altri giocatori si sono riscaldati ma non sono stati utilizzati. Non c'è nessun problema', ha spiegato Rafa, che non ha gradito il gesto ma non ha fatto polemiche. Quindi resta da capire se Zuniga giocherà nelle prossime due partite (Sampdoria e Verona). Benitez farà turn over, quindi i tempi sembrano maturi. Ma la reazione nervosa del giocatore fa intendere che qualcosa si è incrinato. E il futuro del colombiano, di conseguenza, è un'incognita: su di lui pende una clausola rescissoria di 30 milioni, che sarebbero 15 per il solo Barcellona. Problema, però, è l'ingaggio del colombiano, che tocca e forse supera i 3 milioni di euro. E per un giocatore fermo da otto mesi non c'è certo la fila di pretendenti. Due partite, quindi, per rivederlo in campo e rasserenare, se davvero è così, i rapporti con Benitez. Ma il futuro di Zuniga resta un'incognita.