Napoli vergognoso. Ma non è in silenzio stampa? E allora stia zitto
Noi giornalisti non siamo una categoria di puri: siamo come le altre, forse peggio. Certamente non siamo coerenti, non abbiamo amor proprio né rispetto di noi stessi. Non lo sono alla Rai, che ieri ha ospitato gli interventi di Giuntoli e di Reina contro l'arbitro di Juve-Napoli; non lo siamo noi di Calciomercato.com, che diamo spazio ai loro sfoghi; non lo sono i quotidiani e le altre tv che certamente parleranno per giorni delle accuse contro Valeri.
Ci siamo comportati così per dovere di cronaca e per rispetto nei confronti dei tifosi del Napoli, che hanno il diritto di ascoltare il pensiero e le idee di chi li rappresenta in campo. Ma non basta. Il club partenopeo è in silenzio stampa dalla partita di Madrid, un provvedimento adottato dopo le scellerate parole del presidente De Laurentiis contro Sarri. Hanno fatto tutto da soli: hanno creato il caos e poi se la sono presa con chi li stava ad ascoltare.
Okay, fino a qui ci possiamo stare. E' però vergognoso - per usare una parola impiegata da Giuntoli per definire l'arbitraggio di Valeri - che il Napoli decida di interrompere questo silenzio stampa nel momento in cui gli fa comodo, e cioè quando si vuole scagliare contro il direttore di gara, forse per giustificare l'ennesimo insuccesso dopo quelli contro Real e Atalanta. Ecco, a quel punto i giornalisti servono, quindi li usiamo. Non solo: diciamo loro quello che ci pare e poi ci rifiutiamo di rispondere alle loro domande.
Eh no! E chi siete per trattare così non tanto i giornalisti - ché dei giornalisti giustamente non interessa nulla a nessuno - quanto i vostri tifosi, nei confronti dei quali i giornalisti sono il tramite? Noi stiamo zitti quando ci pare, parliamo quando ci pare e non rispondiamo alle vostre domande perché facciamo come ci pare. Caro De Laurentiis, è di questo che vi dovreste vergognare: dei vostri comportamenti prepotenti.
Dicevamo: noi giornalisti non siamo coerenti. Vero, altrimenti la Rai non avrebbe ospitato Giuntoli e Reina, Calciomercato.com non avrebbe riportato le loro parole, le altre tv e i quotidiani si sarebbero fregati dei loro sfoghi. Forse non avremmo reso un buon servizio ai tifosi del Napoli e a tutti gli appassionati di calcio, però avremmo certamente dimostrato a Del Laurentiis e alla sua società che non possono trattare tutti come scarpe rotte.
PS - Questo non è lo sfogo di un giornalista che si sente calpestato, ma di chi non sopporta certi atteggiamenti arroganti. Quanto ai rigori - che poi sono la parte calcisticamente più interessante della storia - se ne discute in modo diffuso e competente nel resto del sito. Qui, stavolta, si è parlato di comunicazione, incoerenza e arroganza. Se vi abbiamo distratto o annoiato, vi chiediamo scusa.
@steagresti