Napoli, una fascia per tre
Una fascia per tre. Di braccio in braccio, da Hamsik a Insigne, fino a Callejon, capitano per la prima volta. Il Napoli non conosce gerarchie, né anzianità di servizio. Tutti insieme, senza prime donne, rinunciando alla figura del leader ed esaltando il concetto di squadra, la stessa che si è ritrovata a Udine, di nuovo bella (a metà) e vincente. L’esperienza può essere una virtù oppure un limite se si rivela troppo ingombrante.
Il club non vanta nella sua rosa figure dal grandissimo carisma, eccetto Pepe Reina, e dunque è costretto di fatto ad affidarsi a tanti “piccoli” capofila che tengono le redini dello spogliatoio partenopeo. Come si legge sul “Roma”, in primis il portiere spagnolo, più forte delle critiche che lo hanno recentemente coinvolto. La difesa a spada tratta portata avanti con determinazione e convinzione sia dall’allenatore che dai compagni di squadra, vale più del titolo in sé, è una sorta di riconoscimento ufficioso del ruolo del calciatore, imprescindibile sul piano tecnico e umano.