Napoli, Sarri è già sotto accusa
Nuovo allenatore, nuovi giocatori, vecchi problemi. A Napoli si aspettavano ben altro approccio col campionato, con l'arrivo di un allenatore stimato da tutta Italia come Maurizio Sarri per la qualità del gioco mostrato lo scorso anno dall'Empoli e per la valorizzazione di tanti giovani talenti. Ma, pronti e via, il Sassuolo ha riportato l'ambiente azzurro sul pianeta Terra, ricordando a tutti come certi automatismi vadano assimilati nel tempo e di come il mercato non abbia corretto ancora i difetti manifestati dalla squadra anche con Benitez.
QUELL'HAMSIK UN PO' COSI'... - Della fragilità difensiva insita in questo Napoli, portato più a fare la partita che a subirla, e delle disattenzioni dei singoli Sarri non può farsi carico, ben diverso è il discorso relativo ad alcune scelte di formazione e alla gestione del parco attaccanti in occasione del debutto in Serie A. In panchina un centrocampista fortemente voluto come il brasiliano Allan per far giocare David Lopez al fianco di Valdifiori e poi Hamsik restituito alla posizione di mezzala in un centrocampo a 3 e non a 5 come sotto la gestione Mazzarri, finendo per esporre eccessivamente i suoi alle ripartenze del Sassuolo.
TROPPI GALLI NEL POLLAIO - Sarri non ha avuto sin qui dal mercato il trequartista adatto per il suo 4-3-1-2 e si è trovato così a gestire un'abbondanza di alternative in attacco che sembra aver creato qualche imbarazzo al neo-tecnico. De Laurentiis ha voluto confermare in blocco Higuain, Callejon, Mertens e Insigne, giocatori che in momenti diversi hanno avuto richieste sul mercato e che hanno manifestato ripetutamente malumori per questioni tecniche, esponendo il suo allenatore a ulteriori difficoltà gestionali. Gabbiadini, che già nelle scorse settimane aveva battuto i pugni sul tavolo attraverso il suo procuratore, è finito nuovamente in panchina e continua ad essere considerato più un'alternativa che un partner di Higuain. A differenza di Insigne e Mertens, raramente utilizzati in coppia nel corso del precampionato (sono entrambi dei candidati al ruolo di 10) ma spediti contemporaneamente in campo col Sassuolo. La stagione è appena cominciata, ma al Napoli è già partito il tempo dei processi.
QUELL'HAMSIK UN PO' COSI'... - Della fragilità difensiva insita in questo Napoli, portato più a fare la partita che a subirla, e delle disattenzioni dei singoli Sarri non può farsi carico, ben diverso è il discorso relativo ad alcune scelte di formazione e alla gestione del parco attaccanti in occasione del debutto in Serie A. In panchina un centrocampista fortemente voluto come il brasiliano Allan per far giocare David Lopez al fianco di Valdifiori e poi Hamsik restituito alla posizione di mezzala in un centrocampo a 3 e non a 5 come sotto la gestione Mazzarri, finendo per esporre eccessivamente i suoi alle ripartenze del Sassuolo.
TROPPI GALLI NEL POLLAIO - Sarri non ha avuto sin qui dal mercato il trequartista adatto per il suo 4-3-1-2 e si è trovato così a gestire un'abbondanza di alternative in attacco che sembra aver creato qualche imbarazzo al neo-tecnico. De Laurentiis ha voluto confermare in blocco Higuain, Callejon, Mertens e Insigne, giocatori che in momenti diversi hanno avuto richieste sul mercato e che hanno manifestato ripetutamente malumori per questioni tecniche, esponendo il suo allenatore a ulteriori difficoltà gestionali. Gabbiadini, che già nelle scorse settimane aveva battuto i pugni sul tavolo attraverso il suo procuratore, è finito nuovamente in panchina e continua ad essere considerato più un'alternativa che un partner di Higuain. A differenza di Insigne e Mertens, raramente utilizzati in coppia nel corso del precampionato (sono entrambi dei candidati al ruolo di 10) ma spediti contemporaneamente in campo col Sassuolo. La stagione è appena cominciata, ma al Napoli è già partito il tempo dei processi.