Il futuro a Napoli di Luciano Spalletti si complica sempre di più col passare dei giorni. L'incontro della scorsa settimana a cena col presidente Aurelio De Laurentiis sembrava aver chiarito gli ultimi dubbi, creati anche dalla decisione del numero uno del club di attivare l'opzione unilaterale per prolungare fino a giugno 2024 il contratto dell'allenatore e comunicandolo allo stesso soltanto attraverso una PEC. Un episodio poco apprezzato da un punto di vista umano dal tecnico di Certaldo, al termine di un'annata trionfale caratterizzata dalla conquista di uno scudetto che mancava da 33 anni, anche alla luce del fatto che i temi sul tavolo da discutere non sono pochi. Dal futuro del direttore sportivo - ad oggi ADL non ha ancora concesso il via libera a Cristiano Giuntoli, da tempo in accordo con la Juve - alla costruzione della squadra del prossimo anno tra acquisti e cessioni. Le ripetute dichiarazioni enigmatiche di Spalletti negli ultimi giorni ("Deve essere la società a comunicare qualcosa") e la scelta di De Laurentiis di non affrontare l'argomento nell'incontro con la stampa per ufficializzare il nuovo accordo per il ritiro a Dimaro sono indizi di una freddezza tra i due che nell'ultimo summit non è stata superata e che può condurre a scenari impensabili fino a poco fa.
TRATTATIVA APERTA - Secondo quanto ricostruisce infatti Repubblica, Luciano Spalletti avrebbe rispedito al mittente la prima proposta di De Laurentiis di prolungare l'accordo non per una ma per altre due stagioni, quindi fino al 2025, e con relativo adeguamento dell'ingaggio, che salirebbe dagli attuali 2,8 milioni di euro a 3,5. Un incremento del 25% come premio all'ottimo lavoro svolto nelle ultime due stagioni e blindare un progetto tecnico che agli occhi del massimo dirigente del club azzurro può portare ulteriori soddisfazioni e trofei. Il niet dell'allenatore toscano non viene considerato tuttavia definitivo e i margini per tenere aperta una trattativa rimangono: non è da escludere infatti che Spalletti possa accettare di rimanere ma solamente per una stagione. Lasciando tuttavia qualche strascico nel rapporto col suo presidente - col quale oggi ha avuto un breve incrocio nel centro sportivo di Castel Volturno - paradossalmente dopo il tripudio di 14 giorni per il terzo titolo della storia del Napoli.