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    Napoli, superiorità imbarazzante: eppure arriverà dietro la Roma...

    Napoli, superiorità imbarazzante: eppure arriverà dietro la Roma...

    • Giancarlo Padovan
    Non c’è partita perché non c’è confronto. Il Napoli che schianta la Fiorentina (4-1) resta incollato alla Roma (meno 1), ma difficilmente sfuggirà ai preliminari di Champions League. E’ un peccato per quello che il Napoli ha fatto e per come l’ha fatto, tuttavia se la Roma ha un punto in più (e probabilmente lo manterrà domenica nello scontro con il Genoa) significa che l’ultima fase del campionato di Spalletti è stata eccezionale.

    Per la Fiorentina la superiorità del Napoli è stata imbarazzante. Sia perché Koulibaly ha trovato il vantaggio all’8’ del primo tempo (calcio d’angolo di Ghoulam, testa di Hamsik, respinta di Tatarusanu, destro ravvicinato del centrale difensivo), sia perché la squadra di Sousa non è esistita fin quasi alla mezz’ora, quando Ilicic, dal centro destra, ha indirizzato un tiro a giro che, deviato da Jorginho, ha impegnato Reina in calcio d’angolo. 

    Prima e dopo, però, il campo era stato occupato dal movimento dei calciatori del Napoli che si muovevano come attratti da un palleggio magnetico, sul quale gli avversari erano perennemente in ritardo.

    Certo, molto hanno potuto anche gli errori individuali dei viola in fase d’impostazione. Se, infatti, Mertens ha avuto la prima occasione al 17’ è stato perché Jorginho (ottima la sua prestazione) ha strappato palla in mezzo al campo e ha subito verticalizzato a beneficio del belga. La sua fuga in solitaria sembrava dover essere coronata dal gol ma, sull’uscita di Tatarusanu, l’attaccante del Napoli si è allargato fino a spedire la palla sull’esterno della rete.

    La stessa modalità preparatoria si è vista sul gol di Insigne. Zielinski è andato a contrasto con Cristoforo sottraendogli palla e servendo Callejon. Lo spagnolo ha visto l’inserimento di Insigne chiamandolo alla conclusione: la staffilata sul primo palo, qualche metro dentro l’area, ha fulminato Tatarusanu.

    Il portiere della Fiorentina non può essere indicato come il responsabile della goleada patita dalla sua squadra, ma ha voluto metterci del proprio al 12’ della ripresa, quando, da azione d’angolo (palla spizzata da Insigne), ha mancato clamorosamente la palla di pugno. Mertens, appostato alle sue spalle, non ha avuto difficoltà a segnare il primo dei suoi due gol.

    Eppure, nel secondo tempo, la squadra di Sousa era partita meglio, sfruttando - almeno parzialmente - un paio di errori di Hamsik per altrettante ripartenze concluse con tiri da lontano. 
     E prima del 3-0 napoletano, Sousa aveva anche rivoluzionato la squadra inserendo Babacar per Olivera e Tello per Cristoforo. Mossa coraggiosa e azzardata insieme perché così la Fiorentina era una squadra sbilanciata in avanti che spesso si è offerta al 3 contro 3 difensivo.

    Eppure da questi cambi è arrivata almeno una parvenza di vita. I viola, infatti, hanno segnato il gol dell’1-3 con Ilicic (15’), proprio su iniziativa, a sinistra, di Tello, bravo nell’accelerazione e abile nel cross basso. 

    Ben lungi dal far rientrare l’avversario in partita, il Napoli ha chiuso ogni discorso quattro minuti dopo e ancora con Mertens. Il belga non solo ha avviato l’azione con un tunnel sull’avversario diretto, ma è andato a concluderla dopo che Hamsik si era visto respingere il tiro da Tatarusanu.

    Il 4-1 non è pesante, ma esatto. Senza Borja Valero, senza Astori e con Chiesa in panchina, la Fiorentina è una squadra dalla qualità bassa. Al novanta per cento starà fuori dall’Europa League e  subirà una rifondazione che dovrebbe avere Bernardeschi al centro e sicuramente prevede Pioli in panchina. A meno che, più che di una rifondazione, non si tratti dell’ennesimo ridimensionamento.

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