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    Napoli stanco e confusionario: Raspadori salva Spalletti dalle giuste critiche

    Napoli stanco e confusionario: Raspadori salva Spalletti dalle giuste critiche

    • Ciccio Marolda
      Ciccio Marolda
    La risolve Giacomino. Sul filo dei tre fischi e della delusione più cocente, lui, Jack-35 milioni-Raspadori trova il tiro giusto e vincente (1-0) che salva il Napoli e Spalletti. Non bello, anzi, tutt’altro, ma capace di vincere ancora, dunque, il Napoli che dà seguito, così, il suo buon momento. E allora, in attesa dell’Atalanta,  Napoli di nuovo primo in classifica e al riparo dalle inevitabili e giuste critiche per una grigia prestazione dopo il celebratissimo trionfo in Champions contro il Liverpool.

    Spalletti, infatti, c’era ricascato. D’accordo, giusto che con tante partite una di fila all’altra ci sia circolazione di uomini sul green – come chiamava il campo Ottavio Bianchi – ma con la possibilità di cinque cambi chissà se era proprio il caso di pensare a cinque novità (soprattutto a centrocampo) rispetto all’ultima, straordinaria partita contro Klopp e soci e altrettanti pure rispetto all’ultimo successo in campionato con la sarriana  Lazio.

    Napoli allergico ai turn over pesanti, forse? L’ipotesi sta in piedi, visto pure quant’accadde contro il Lecce. Sì, perché il Napoli quando si discosta troppo da quella che ormai sembra essere la formazione titolare non si ritrova più. L’impressione è che quando accade questo, il Napoli non giochi più di squadra, ma s’affidi troppo alle iniziative personali, alle giocate d’istinto e scarsamente ragionate. Bene, se a tutto questo poi s’aggiunge la disciplina tattica che Luca Gotti ottiene dallo Spezia e una  rigida e attenta fase difensiva (in nove dietro la linea del pallone e il solo Nzola davanti), beh, allora si capiscono le difficoltà del Napoli a passare. Pure perché il Napoli va per linee centrali troppo spesso e, infatti, è pericoloso solo quando cerca e trova Kvara molto largo. Largo, però solo ed egoista. Insomma, Napoli che stenta. Napoli che non è manco parente lontano di quello visto in Champions. Napoli che porta troppo palla e troppo lentamente e che difetta molto in Politano (troppo ignorato a destra), in Ndombele e in lui, mister 35 milioni Raspadori.

    Molto raccolto, ma ordinato, invece, lo Spezia. Che non s’azzarda a dare profondità a chi gli sta di fronte e che soffre solo quando il giovanotto di Georgia parte palla al piede. E’ solo su quel lato che lo Spezia corre rischi. Tant’è che il Drago due volte deve rimediare su Kvara e una terza su Anguissa invitato al tiro sempre dal georgiano. Ma il bottino è misero per chi ha il primato di tiri nello specchio. Appena tre conclusioni, infatti, per il Napoli e una sola (Gyasi 41’) per lo Spezia che porta avanti la sua rispettabile partita d’attesa e di difesa.

    Ma il Napoli ambizioso non può accontentarsi delle iniziative di Kvara e nulla più. Cosa che neppure Spalletti può nascondere a se stesso. Lì in mezzo, a centrocampo, ci vuole più ordine e una più rapida circolazione del pallone. E allora, ecco che in coda a un primo tempo arido di gioco e personalità e in testa ad un secondo in cui il Napoli deve cambiar registro e soprattutto ritmo per mettere sotto quello Spezia che al San Diego rievoca pensieri amari assai, ecco, si diceva, il primo e più inevitabile dei cambi: fuori il signor Ndombélé e dentro il geometra Lobotka. E dieci minuti dopo un’altra raddrizzata alla formazione: fuori anche Politano e Anguissa e in campo Lozano e Zielinski.  E così, tenuto conto che Osimhen non c’è perché acciaccato, il Napoli si riavvicina alla sua squadra-tipo. Soprattutto due le novità rispetto al molle e noioso primo tempo:  un ritmo più alto e una catena di sinistra più agguerrita con Zielinski compare del georgiano.

    Due volte al tiro il Napoli (Anguissa 46’ e Zielinski 60’) e due volte bravo Dragowski, con lo Spezia che subisce ma resiste. Che soffre, ma non rinuncia, appena può, alla ripartenza rapida e feroce. Cosa che, in verità, gli riesce poche volte. Ma quando gli riesce (72’) il Napoli trema: errore di Mario Rui, infatti, Kwior salta Meret, ma Rrahmani salva tutti a niente dalla fatal riga.  Un poco più brillante lo Spezia, ma c’è pure da dire che in un moto di masochismo (alla fine premiato, però) Spalletti tira via dal campo il più pericoloso dei suoi, Kvara, per provare il deludente Raspadori in coppia con lo scalpitante Simeone.

    Più disperazione che ragionamento, forse. Più improvvisazione che studio del momento, probabilmente. E, infatti, il Napoli ci ricava poco. Anzi, non riesce neppure ad essere insidioso e ampio sul lato mancino com’era stato sino a quando aveva potuto contare sul georgiano.

    Stanchezza, forse (di qui l’ultimo cambio Gaetano, bravo, per Elmas). Ma anche tanta confusione.  Ovviamente,  ringrazia lo Spezia rinfrancato dagli errori azzurri, dalle scelte di Spalletti e dalla sua voglia di rinnovare la felice tradizione in casa Napoli. Ma si sa come vanno certe cose. Quando tutto sembra compromesso, il pallone regala il colpo di teatro. A un minuto e mezzo dalla fine regolare, infatti, cambio di gioco azzurro: da Lobotka a Lozano, cross da destra, Di Lorenzo manca e Raspadori tutto solo sul secondo palo non può proprio sbagliare. Gol pesante. Gol da tre punti, Gol che porta via sconforto, critiche e maledizione quando arrivano a Napoli squadre di seconda e terza fila. Gol. Il primo di mister 35 milioni in maglia azzurra.
     



    Napoli-Spezia 1-0 (primo tempo 0-0)

    Marcatori: 44' s.t. Raspadori (N).

    Assist: 44' s.t. Gaetano (N).

    NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Mario Rui; Anguissa (12' s.t. Zielinski), Ndombele (1' s.t. Lobotka), Elmas (30' s.t. Gaetano); Politano (12' s.t. Lozano), Raspadori, Kvaratskhelia (22' s.t. Simeone). All. Spalletti.

    SPEZIA (3-5-2): Dragowski; Ampadu (25' s.t. Hristov), Kiwior, Nikolau; Holm, Agudelo (32' s.t. Sala), Bourabia (25' s.t. Ellertsson), Bastoni (17' s.t. Kovalenko), Reca; Gyasi, Nzola. All. Gotti.

    Arbitro: Santoro di Messina.

    Ammoniti: 45' p.t. Gyasi (S), 26' s.t. Elmas (N), 32' s.t. Dragowski (S), 46' s.t. Spalletti (N).

    Espulsi: 46' s.t. Spalletti (N)


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