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Napoli, Spalletti: 'Osimhen? Nulla di preoccupante. Eintracht? Ogni partita è decisiva'
Sulle condizioni di Osimhen: "Per quello valutato subito lì sul posto non sembra nulla di particolare, solo un po' di stanchezza perché lui non riesce a risparmiarsi. Quando ha questa voglia di saltare addosso allunga e fa questi strappi che non si sa dove finisce. Dice che non ce la fa quasi più e fa due metri, poi quei due metri diventano duecento perché va dietro a tutti".
Sul saluto ad un ragazzo disabile a fine match: "E' un ragazzo che conosco da tanti anni, anche quando allenavo da altre parti. Lui è tifoso del Napoli e stasera ha avuto la possibilità di venire, l'ho visto dietro la panchina e l'ho salutato volentieri. E' un amico, è una cosa normale che fanno tutti, gli amici si vanno a salutare".
Sulla supremazia di gioco del Napoli: "Stasera siamo stati sintetici nelle cose da fare, siamo stati veloci, qualitativi nel far circolare la palla e nell'andare a creare occasioni. Secondo me abbiamo sofferto un paio di volte perché il Sassuolo è allenato bene e gioca un bel calcio, per cui non puoi avere la supremazia 90' e ogni tanto devi soffrire. Nella ripresa poi siamo entrati bene, creandoci più volte la possibilità di fare il 3-0. E viene fuori che la squadra ha fatto una prestazione da squadra super matura, super attenta, vogliosa. Stiamo vivendo un buon momento, ma nessuno ha la presunzione di andare più morbido e questi sono segnali importanti per il futuro".
Sul prossimo match di Champions League: "L'Eintracht è una squadra forte, fortissima, che ha calciatori velocissimi e ripiega bene col 5-4-1, riattaccando poi gli spazi con velocità e con gente tecnica. E' una squadra abituata a giocare per la singola partita, vuol dire che è più abituata di noi a giocare per il dentro o fuori: l'anno scorso si è fatta un'esperienza, giocando la finale d'Europa League. Ed è un po' quello che stiamo provando a fare noi. A volte la testa ragiona in maniera un po' computerizzata, avendo questo vantaggio fa i calcoli del vantaggio che c'hai ed è una cosa che non bisogna fare. Dobbiamo affrontare ogni partita come se fosse quella decisiva. L'atteggiamento di affrontare tutte le partite come singola partita ci abitua ad essere sempre con la mentalità nelle gare da dentro o fuori".