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    Napoli, Spalletti: 'La conferenza di ieri era per dare spazio allo staff. Insigne? Perdiamo un giocatore di livello! Bisogna accettare la sua scelta'

    Napoli, Spalletti: 'La conferenza di ieri era per dare spazio allo staff. Insigne? Perdiamo un giocatore di livello! Bisogna accettare la sua scelta'

    Vittoria di misura per il Napoli in trasferta contro il Torino. A decidere il match ci ha pensato Fabián Ruiz al 73' con una buona iniziativa personale trasformata in gol. Al termine della partita ha parlato Luciano Spalletti, allenatore del Napoli. Le sue parole ai microfoni di DAZN:

    IL GOL - "Voglio sottolineare la tripla pressione di Insigne che è partito da sinistra ed è arrivato a destra. Siamo stati bravi a riconquistare palla, poi Fabián ha la mazza da golf quando calcia. Sembra che le gambe vadano più piano ma con il pensiero e i piedi vanno veloci".

    LA CONFERENZA DELLA VIGILIA - "La non conferenza stampa di ieri era per dare merito a chi fa tanto lavoro con me in campo e fuori dal campo. Io parlo per uno, loro per sette. Attraverso quella che è una presenza, fargli vedere il valore che hanno, significa mandarli in campo, scaldarli e rendere queste due-tre partite che mancano speciali. Coinvolgerli, farli sentire importanti. Se si fa capire a tutti diventa più facile invece di pensare a vincere il prossimo campionato. La conferenza stampa la fanno quando si è raggiunto un traguardo di spessore".

    FUTURO - "Per noi che facciamo questo lavoro il futuro è il prossimo allenamento. Visto che si gioca domenica ci alleneremo martedì. Siccome oggi abbiamo giocato di sabato abbiamo iniziato questa settimana lunedì gli allenamenti, non si dà il giorno di recupero. Quelle sono cose importanti dove i giocatori accettano di venire ad allenarsi in maniera seria nel giorno che dovevi dargli di recupero. Facciamoli lavorare seriamente e diamogli i meriti per quanto fatto. Poi il futuro prossimo si vedrà".

    COSTRUZIONE DAL BASSO - "Dato che inizialmente non andavano ad attaccare Ospina, i due centrali si dovevano alzare e lasciargli campo. Così quando lo vanno ad attaccare e decide di giocare in mezzo, il giocatore che è andato ad attaccarlo deve rientrare in gioco, fare dei metri per essere nella possibilità di riconquistare palla. Dicevo a Ospina di prendere ancora più campo, di venire fuori. Perché quella è la soluzione per lo sbocco contro squadre che hanno quest'idea moderna di calcio, che ti vengono a prendere uomo contro uomo per tutto il campo creando situazioni difficili. Loro sono abituati a fare corse a perdifiato, a metterla sul duello, a sbatterti addosso. In questo calcio qui dobbiamo ancora migliorare qualcosa. Poi quando hanno fatto fatica, ci è riuscito di più far girare palla e far valere la tecnica. Nel primo tempo è stata tosta perché ci venivano forti addosso avendo fisicamente tanto da proporre".

    LA CHIAVE - "Cercavamo di portare i giocatori del Torino in zone di campo in cui non si trovano a proprio agio. Loro sono allenati a questo tipo di calcio, diventa difficile. Fino a che ce la fanno e non trovi la leggerezza nel palleggio del dai e vai facendo girare la palla senza dargli riferimenti, trai vantaggi. Quando stai un po' più fermo nei posizionamenti e resti alla cura del tuo orticello con queste squadre diventa dura".

    INSIGNE - "Si è preso responsabilità che altri non si sarebbero presi, per la difficoltà del momento. Insigne deve andare via serenamente, la scelta deve essere accettata da tutti. Per noi non è facile perché si perde un giocatore del suo livello. Ha già dimostrato il valore di calciatore e di uomo. In conseguenza a questo può girare a testa alta in qualsiasi campo. Nel pezzo di carriera vissuto qui in Italia è stato leale, qualitativo e tutti abbiamo goduto delle sue giocate".

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