Napoli, Spalletti: 'Contro il Milan col Vesuvio dentro! Mario Rui, Insigne e Fabian out. Le sconfitte? Colpa mia. L'erede di Manolas...' VIDEO
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LA SITUAZIONE INFORTUNI - "Ci sono dei momenti nel calcio come nella vita in cui ti trovi di fronte a degli ostacoli. A volte sono più grossi del solito e non fai in tempo ad aggirarli, altrimenti poi la strada sarebbe troppo lunga. Per forza bisogna andarci a sbattere e picchiarci duro perché poi dobbiamo, vogliamo andare di là, dare seguito alla nostra strada, ricercare i nostri obiettivi. Ci confrontiamo con ciò che abbiamo davanti e non si fanno tutti i ragionamenti di quello che non c'è, chi ci avrebbe dato una mano. Noi con quelli che ci sono possiamo vincere questa partita. Andiamo a giocarla per quello che è il nostro obiettivo, ovvero portare a casa tre punti".
IL MOMENTO - "Non accetto il giochino degli infortuni, di chi manca. In questi momenti c'è bisogno di esempi, di far parlare gli esempi, c'è bisogno di corse, di cuore, di metterci quel coraggio che poi ti dà la possibilità di trovare soluzioni. Abbiamo una rosa e domani avremo a disposizione 16-17 calciatori, per cui è sufficiente per andare a giocare le partite con chiunque. Vogliamo essere ambiziosi e dipende da noi, il modo di fare tutto per avere o raggiungere le ambizioni dipendono da noi. Ottenerle qualche volta può non dipendere da noi perché possono succedere delle cose. Il ragionamento di quello che deve essere il tuo comportamento è chiaro e visibile. A volte il calcio è talmente drammatico che in un episodio annulla il lavoro di un'intera settimana. Ma poi girerà contro, a favore, noi dobbiamo fare quello che richiede essere professionista in questo sport qua e soprattutto indossare la maglia del Napoli".
MANOLAS - "Quella di Manolas è una storia che riguarda il rapporto tra calciatore e società. È con quelli che ci sono che possiamo ambire a vincere la partita. Di lui non parlo, cerco sempre di vivere la storia dei calciatori nel gruppo, per cui averlo visto felice nella presentazione con un'altra squadra mi fa piacere. Per il resto abbiamo necessità, le insidie che possono accadere sono dietro l'angolo. La mia rosa mi piace in tutti i petali, poi è chiaro che se la asciughi questa rosa bisogna andare a ricomporla".
SQUALIFICA - "So bene che ho creato problemi ai miei calciatori facendomi espellere perché non posso fare a meno di loro: quando manca qualcuno sono in difficoltà e mi sento a disagio perché li voglio avere tutti vicino a me e so quanto sia importante la presenza di ognuno di loro. Io non ho fatto la cosa giusta e ho penalizzato la squadra in queste due partite e la responsabilità delle sconfitte è mia. Sono stato male a stare lontano da loro, vederli lottare in campo senza me".
INDISPONIBILI - "Mario Rui non è convocato, neanche Insigne, così come Fabián, Koulibaly e Osimhen. Ghoulam al posto di Rui? Non posso dirlo".
MILAN - "Mi aspetto il Milan visto in questi ultimi due anni o che ho visto nel lavoro in generale fatto da Pioli perché al di là del momento è il passo che ha tenuto in questo lungo tratto di due anni che ha fatto vedere qualità assolute sia nel modo di stare in campo sia nelle scelte dei singoli calciatori, dei campioni a disposizione. Non voglio andare a giocare contro squadre che hanno momenti di difficoltà, voglio giocare contro squadre forti perché sono convinto di essere una squadra che può affrontare squadre forti. Non ho bisogno di peggiorare gli altri per esibire la mia forza, la mia qualità. Per quanto ci riguarda domani dovremo fare la partita, essere una squadra forte, viva. Il Vesuvio domani non deve essere una cartolina di Napoli ma dovremo averlo dentro di noi per fare ciò che servirà".
INSIGNE - "Solo un allenatore che ha perso il senno potrebbe rinunciare alle qualità che ha Lorenzo Insigne. Lui è un buon capitano di una squadra. Non deve essere mai presa come il massimo possibile perché tutte le occasioni possono essere buone per diventare più forti. Mi sono trovato bene sin dal primo momento che l'ho conosciuto e mi è sembrato in sintonia con la figura che mi ero fatto da fuori di lui. È un calciatore che ha un cuore, per tornare alla partita contro l'Empoli ho commesso io l'errore di farlo giocare troppo tempo, ho ecceduto nella sua disponibilità, me ne sono approfittato. Questa è una qualità che lui ha, vuole dare una mano alla squadra, ma avrei dovuto ragionare nella maniera corretta e gli ho fatto fare una figura al di sotto delle sue potenzialità".
IL RAPPORTO CON LA SQUADRA - "Quando parlo alla squadra gli dico ciò che sento realmente, non vado a dirgli cose organizzate, ma pensieri, sentimenti veri con i quali convivo giornalmente. Per sentirmi bene con me stesso devo andare ad allenare come fossi per sempre l'allenatore del Napoli. Non devo andare a pensare questa partita, la prossima. Come loro, tutte le partite che giocano le devono affrontare come se fosse la loro unica maglia per sempre. Allora lì si riesce ad andare più a fondo nei comportamenti e nei pensieri per preparare la partita. Sono convinto che abbiamo sbagliato qualcosa in queste ultime partite, ma abbiamo continuato a fare altre cose molto bene. Da un punto di vista di episodi siamo in credito, ne sono convintissimo. Non è detto che domani ci verrà risarcito il credito, dobbiamo avere due lauree alla fatica, al saper condizionare i momenti in cui le cose non ci riescono perché probabilmente una non basta, dobbiamo tenere ancora più duro. Saremo sempre nell'intenzione di modificare il nostro futuro".
MASSA - "Se lo saluterò? Non vedo perché non dovrei".