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    NAPOLI SCUDETTO - Il cammino azzurro: Simeone espugna San Siro, la manita alla Juve e il dominio Kvara-Osimhen

    NAPOLI SCUDETTO - Il cammino azzurro: Simeone espugna San Siro, la manita alla Juve e il dominio Kvara-Osimhen

    • Giovanni Annunziata
    Che bellezza questo Napoli. Con cinque giornate d'anticipo Osimhen e i suoi compagni possono festeggiare la vittoria dello scudetto. Il traguardo è stato sfiorato già la scorsa giornata con il ko della Lazio a San Siro contro l'Inter. Tutto rimandato, però, per l'1-1 casalingo contro la Salernitana. Successo aritmetico che arriva grazie ad un altro 1-1, contro l'Udinese, con Osimhen che ha fatto esplodere il Maradona e la Dacia Arena. Un campionato dominato in lungo e in largo che non è quasi mai stato messo in discussione. Ci ha provato sporadicamente qualche inseguitrice ma nessuna delle diciannove squadre che il Napoli si è messo alle spalle è stata in grado di mettere i bastoni tra le ruote degli azzurri. Un percorso lunghissimo, che ha visto tanti momenti in cui c'è stata una sorta di svolta.

    L'IMPATTO DI KVARA - Il Napoli viene da un'estate di dubbi, tante incertezze dopo le illustri partenze. Eppure nella prima settimana è stato spazzato tutto via, con un talento pazzesco che è entrato di prepotenza nei cuori napoletani. Il suo nome è Khvicha Kvaratskhelia, che all'esordio si è presentato con 1 gol e 1 assist nella vittoria per 5-2 a Verona. Poi la prima al Maradona, davanti ai suoi nuovi tifosi con un gol da talento vero nel 4-0 al Monza. La scintilla è scoccata, qualcosa si inizia a muovere.

    11 DI FILA E IL CHOLITO - Due stop ci sono stati immediatamente dopo, i pareggi contro Fiorentina e Lecce. Ma da lì è nato il nuovo Napoli, capace di mettere a segno 11 vittorie di fila dal 3 settembre al 12 novembre portandosi alla sosta Mondiali con ben 8 punti di vantaggio sul Milan secondo. Proprio con i rossoneri c'è stata una sorta di svolta: tra settembre e ottobre è mancato il giocatore più determinante sotto porta per il Napoli, Osimhen. Il centravanti nigeriano non c'era neanche a San Siro, dove ci ha pensato il Cholito Simeone, entrato dalla panchina e con una girata meravigliosa di testa a 12' dalla fine ha dato un indirizzo ben preciso al campionato azzurro. Niente spazio per lui e Raspadori, nonostante il buon rendimento, perché torna Osimhen che segna 7 gol, fornisce 1 assist e conquista 1 rigore in sole 6 partite.

    DALL'INTER ALLA JUVE - Il rientro dopo la sosta ha visto un Napoli forse un po' scarico, che è andato a San Siro creando poco e niente. Prima sconfitta in campionato per la squadra di Spalletti, 1-0 per l'Inter. Risultato e prestazioni (il 2-0 con la Samp la giornata successiva non ha visto un Napoli brillante) che fanno pensare a un calo. Campionato riaperto? Macché, contro la Juve c'è stato un dominio in quanto a gioco e risultato. Il 5-1 per Di Lorenzo e compagni è un risultato tanto pesante quanto demoralizzante per chi insegue. Da lì si scatena come non mai la furia della coppia del gol Kvaratskhelia-Osimhen, capace di segnare 14 reti insieme in 7 partite.

    5 ANNI DOPO - Probabilmente l'immagine chiave del campionato del Napoli è quella di Raspadori che segna il gol vittoria al 93' all'Allianz Stadium contro la Juventus. Esattamente 5 anni e 1 giorno dopo lo 0-1 di Koulibaly proprio lì, in quella stessa porta. Nel 2018 il Napoli andò vicinissimo alla rimonta scudetto ma tra tante polemiche alla fine il tricolore fu dei bianconeri. Un cerchio che si chiude, festeggiamenti anticipati che però questa volta hanno qualcosa di concreto, oramai mancava solo la matematica per vincere il campionato.

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