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    Napoli, Sarri perché hai dimenticato Giaccherini?

    Napoli, Sarri perché hai dimenticato Giaccherini?

    • Giovanni Scotto

    Fu un acquisto low cost ma molto apprezzato da addetti ai lavori e tifosi. Nel rapporto qualità prezzo, Emanuele Giaccherini figurava tra i migliori colpi piazzati la scorsa estate da Giuntoli: esperto, dinamico e, soprattutto, polivalente. Queste le ragioni che spinsero il Napoli a bruciare sul tempo il Torino, già certo di aver chiuso l’affare con il Bologna. Un’operazione lampo, condivisa dalla società e benedetta da Sarri. L’ultimo europeo, con la nazionale italiana, aveva restituito la figura del soldato instancabile, pronto a farsi in quattro per i compagni, sempre propenso al sacrificio.

    PERSO - In grande forma, nonostante gli anni (classe ’85) e il grande dispendio di energie accumulato nell’ultima stagione, sotto le due torri. Un lavoro extra, completato agli ordini di Conte, pagato con i due infortuni che ne hanno rallentato l’inserimento negli schemi del tecnico che infatti, sino a questo momento, gli ha concesso pochissimo spazio. Quattro presenze, senza mai esordire dal primo minuto e appena un’ora di gioco accumulata tra campionato (tre apparizioni) e Champions (un solo gettone). I problemi fisici sono ormai alle spalle, eppure il calciatore non riesce a guadagnarsi quella considerazione di cui ha sempre goduto, finanche alla Juventus. Basti pensare che proprio la cessione di Giaccherini al Sunderland, segnò un momento di profonda crisi nei rapporti tra Conte e la società bianconera, culminato poi nel clamoroso divorzio tra il club piemontese e l’attuale manager del Chelsea.

    IL RUOLO - Il valore del giocatore non è in discussione ma quei quattro spezzoni (non indimenticabili) gridano evidentemente vendetta. Quale ruolo? L’enigma nasce dalle scelte operate da Sarri che fin qui ha sempre utilizzato Giaccherini da esterno alto, come vice Callejon. Un ruolo non esaltante per un calciatore abituato a dare il meglio di sé da mezzala o da esterno mancino in un 3-5-2. E difatti, quei sessantuno minuti fin qui accumulati, hanno lasciato sensazioni tutt’altro che positive. Sul tema è intervenuto anche l’agente del calciatore, Furio Valcareggi: “Finora non era al meglio fisicamente, perché dopo il match con la Germania si è allenato pochissimo. Ora Sarri lo considererà, perché quando Emanuele sta bene coinvolge l’occhio. Il suo ruolo preferito è la mezzala, ma anche esterno sa dire la sua”. Una mezza verità, confessata già diverse volte dall’entourage di Giaccherini ma l’abbondanza di interni costringe Sarri alla soluzione di ripiego per non correre il rischio di “bruciare” Allan e lo stesso Zielinski. Scherzi di una panchina forse troppo lunga, soprattutto a centrocampo, laddove non ha ancora trovato spazio il croato Rog. Giaccherini ala, quasi per necessità, per provare a conquistarsi una fetta di Napoli.

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