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    Sarri, non diventare il nuovo Mazzarri

    Sarri, non diventare il nuovo Mazzarri

    • Giovanni Scotto
    Napoli bello, bellissimo. Sì, ma i limiti ci sono: di natura tattica sicuramente, ma soprattutto mentale. Gli azzurri hanno qualche elemento chiave fuori forma, vedi Jorginho e Hysaj. Anche Callejon a Bergamo ha giocato male. In più, Sarri non prevede mai un diversivo tattico (anche dall'inizio) per evitare di andare in difficoltà contro le "piccole" che si chiudono in casa loro.

    NODO TURNOVER - Ma sono sfumature, bisogna migliorare dal punto di vista della mentalità. A tal punto sia Sarri a dare il buon esempio: bravissimo in panchina, davanti al microfono l'allenatore azzurro spesso lascia a desiderare. Dopo Bergamo ha detto almeno tre cose molto discutibili. Dare la colpa al campo ("Non riuscivamo a giocare, al San Paolo c'è un terreno perfetto, altrove no") è sicuramente un aspetto da valutare, ma non può essere una giustificazione. Mazzarri è stato distrutto mediaticamente perché abusava di uscite di questo genere, arrivando perfino a dare la colpa alla pioggia. Stia attento Sarri, perché nell'era dei social la "crocifissione" mediatica avviene in fretta, e sarebbe un peccato. Discutibili anche le sue parole sul turnover: ("Rog non è pronto, a me non piace fare 5-6 cambi. Platini ci ha messo sei mesi per ambientarsi"). Sarà vero, ma Sarri sa che la società e la platea gli chiedono un po' più di coraggio e "fantasia". Almeno farli giocare per dare la possibilità di giudicare questi nuovi volti. .

    CHE DICI? Ma non è finita qui: Sarri ha sorpreso tutti quando ha alzato bandiera bianca. ("La Juventus è di un'altra categoria"). Ma come, il condottiero può mai arrendersi così, dopo sole sette giornate? E se la Juve dovesse avere un calo? Anche se non lo pensa, Sarri dovrebbe tenere il morale alto e considerare il suo Napoli per quello che è, competitivo. Strano passare da elogi per un calcio stupendo a un alzare bandiera bianca prima del tempo, con lo scontro diretto (29 ottobre) che non è così lontano. Cosa dirà Sarri se il Napoli dovesse battere la Juventus? E infine, giusto per completare, Sarri mette croce nera su una variante tattica che a nessuno sembra azzardata: ("Ho messo Gabbiadini con Milik perché era la mossa della disperazione. Non mi piace giocare con due punte, è un calcio che non mi piace e che snatura il nostro modo di giocare"). Al di là dei "gusti" tattici, dispiace che l'allenatore azzurro si sia "disperato" con appena un gol di svantaggio a Bergamo, e che disconosca la sua scelta pochi minuti dopo la sua partita. Che segnale è? Sarri deve tenere il manico fermo, dare serenità e fiducia. Usi le parole in modo saggio, perché il Napoli ha bisogno di una guida forte e sicura, anche fuori dal campo.

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