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    Napoli, Sarri artefice della Champions: va confermato

    Napoli, Sarri artefice della Champions: va confermato

    • Giovanni Scotto

    Secondo posto e record di punti. Il miracolo sportivo targato Sarri ha trovato la sua completa realizzazione nella vittoria di Torino che ha consegnato al Napoli un meritatissimo secondo posto, da confermare sabato sera, contro un Frosinone già retrocesso in serie b.

    DUE FACCE - Il primo tempo ha lasciato in eredità al tecnico partenopeo una squadra travolgente, determinata, convinta di poter far bene, al di là delle motivazioni dei granata. Quarantacinque minuti di dominio assoluto, di controllo totale della partita, a senso unico e orientata verso una facile vittoria degli azzurri. Poi la ripresa e l’inattesa sofferenza, con un Sarri adirato e preoccupato per il calo fisico e nervoso avvertito da alcuni dei suoi ragazzi. Una partita emblema di questa stagione: primo tempo spettacolare e letteralmente dominato, secondo tempo con qualche affanno e fatica nel gestire mentalmente la partita. Pur senza mai tirare in porta il Torino si stava rendendo comunque pericoloso con una pressione che non a caso ha trovato il gol quasi casuale di Peres, con un colpevole Reina che non è riuscito a respingere un pallone molle.

    AVANTI SARRI - Il Napoli, però, ha saputo stringere i denti, concedendo di fatto pochissimo al Torino, eccetto il “gollonzo” di Peres che ha rianimato vecchi fantasmi del passato. La paura della rimonta è stata ammortizzata grazie ad una discreta gestione del pallone (migliorabile in futuro) che ha permesso al Napoli di chiudere la pratica con un successo importante e meritato. E può gioire (in attesa del Frosinone) Maurizio Sarri, forse il principale artefice del ritorno del Napoli in Champions League. Inutile girarci intorno: al suo primo anno in una big Sarri ha fatto benissimo. Ha dato un gioco alla squadra, centrando l'obiettivo più prestigioso, scudetto a parte. Record su record, un calcio acclamato da tutti. Certo, qualche cosa da migliorare c'è, ma l'allenatore avrà una seconda stagione di tempo per lavorare sugli aspetti che hanno funzionato meno. Inutile dire, quindi, che è assolutamente folle mettere in discussione la permanenza del “Guardiola di Figline”.

     


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