Napoli, San Paolo:| Esaurito fino a maggio
Il San Paolo come amico, tanti amici allo stadio. Per aiutare il Napoli a restare lassù e, perché no, provare pure a scalzare il duo milanese in vetta. Provarci è lecito, riuscirci non è un dovere: rispetto a Milan e Inter, gli azzurri non avrebbero nulla da rammaricarsi qualora non centrassero l'obiettivo dello scudetto. Anzi, ottenere il tanto agognato accesso alla Champions League, vorrebbe dire aver fatto molto più di quanto si potesse anche solo immaginare. L'obiettivo va raggiunto a Fuorigrotta, nell'impianto dove il Napoli ha vinto dieci partite su quindici. Soltanto il Milan e il Chievo sono riusciti a tornarsene a casa con il bottino pieno in tasca, mentre il Bari, la Fiorentina e il Brescia hanno strappato un inatteso pareggio.
L'ultima volta che il Napoli si è arreso sotto gli occhi dei suoi spettatori, risale al 25 ottobre, nel testa a testa contro il Milan, finito 1-2 per i rossoneri e con un mare di polemiche al traino del match. Cinque mesi con il campo immacolato e 799 minuti con la porta intonsa: Morgan De Sanctis ha pure migliorato il record assoluto di imbattibilità interna con il Napoli, un primato difeso per quasi trent'anni da Luciano Castellini. Sono numeri da grande squadra, sono i numeri che stanno facendo grande il Napoli di Mazzarri. Mancano otto giornate al termine, quattro delle quali da disputarsi proprio al San Paolo e con la prospettiva di imbattersi in uno stadio strapieno. Tra Lazio, Udinese, Genoa e Inter, c'è da giurare che verrà superata la quota di un milione di spettatori che quest'anno hanno frequentato l’impianto di Fuorigrotta.
Per le altre non si sa anche se lo si può prevedere, ma per l'antipasto di giornata in programma domenica alle 12,30, è ormai prossima l'esposizione del cartello 'tutto esaurito' davanti ai botteghini del Napoli. Le scorte sono sparite quasi del tutto, giacché in tanti si sono precipitati ad acquistare il tagliando di quella che può essere definita una partita 'chiave' per gli obiettivi della squadra di Mazzarri. Per il Napoli questa sarà una sfida rappresentativa di tutto ciò che potrà essere da domenica sera in avanti. Se il Napoli dovesse pareggiare e altrettanto facessero il Milan e l'Inter, tutte le posizioni rimarrebbero immutate, purché anche l'Udinese non andasse oltre il pareggio in quel di Lecce. Quadro ancora più interessante quello degli azzurri, se solo riuscissero a piegare la Lazio, in virtù dell'auspicabile pari nel derby della Madonnina.
A quel punto, secondi in graduatoria e ad una sola lunghezza dal Milan capolista, sarebbe un po' complicato restarsene sul vago, con sette partite ancora in calendario e lo scenario tricolore completamente spalancato. Ma la consegna ufficiale resta quella della moderazione, del basso profilo per sfruttare, perché no, l'effetto-sorpresa. È divertente fare i conti sulla carta, ma il Napoli preferisce guardare ciò che si ritrova adesso tra le mani. Il terzo posto, è quello il vero bene prezioso da difendere a denti stretti. Quello di domenica è un derby Champions, essendo la Lazio attualmente quinta, con cinque punti di ritardo sul Napoli. La squadra di Reja verrà al San Paolo per giocare il tutto per tutto, avendo anche lo stimolo a distanza dell'Udinese, oggi quarta e particolarmente interessata all'esito della sfida che si giocherà a Fuorigrotta.
Il San Paolo per amico, potrebbe sembrare uno slogan, ma invece è ciò che auspica il Napoli. Magari con 60mila spettatori per ognuna delle quattro gare finali, potrebbe risultare meno arduo il proposito di raggiungere le quattro vittorie che occorrono per essere quasi certi della terza piazza a fine campionato. Battere la Lazio, l'Udinese, il Genoa e l'Inter, per centrare quota 71 punti, quelli progettati per essere quasi certi dell'accesso in Champions attraverso quel terzo posto che non prevede il turno preliminare in piena estate. Scudetto o Champions che sarà, il ruolo del San Paolo sarà, come sempre fondamentale.
(Il Roma)