Napoli-Roma c'è l'America in comune
"Ad accomunarli c’è l’America, l’attenzione ai bilanci e una certa vulcanicità. Per il resto De Laurentiis e Pallotta sono presidenti, al momento, con stati d’animo diversi. Il primo ha già 11 anni di Napoli alle spalle. Il suo istinto imprenditoriale l’ha trascinato in un mondo a lui sconosciuto fino a qualche tempo fa, il che non gli ha evitato diverse contestazioni. Oggi però calcio e cinema sono le sue attività in vetrina. Il punto finale del suo progetto è lo scudetto, dopo aver vinto due Coppe Italia ed una Supercoppa italiana. Il traguardo è alla portata quest’anno, dopo aver avuto il coraggio di affidare il gravoso compito a Sarri, un maestro di calcio, il cui massimo impegno, però, fino a maggio scorso, è stato quello di salvare l’Empoli. Se De Laurentiis sorride, Pallotta invece è reduce da una settimana mediaticamente devastante, dopo le prese di distanza di Prefetto, Comune e Regione. Il vecchio stadio gli è ostile, il nuovo sempre più lontano e adesso ad essergli contro non sono solo i «fucking idiots». L’improvvisazione a livello di comunicazione, infatti, gli ha attirato critiche, non certo placate dalle frasi senz’anima messe ieri sul sito. A Trigoria hanno raccontato Pallotta «amareggiato». D’altronde, alla luce del fatto che in una settimana non sia andato mai a Trigoria (ha visto la squadra solo all’Olimpico), agli occhi del tifo stavolta è apparso più proprietario che presidente. Ma che in fondo sia proprio così?"