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    Napoli-Astori: corteggiamenti e 'schiaffi'

    Napoli-Astori: corteggiamenti e 'schiaffi'

    Estate 2015, appena qualche mese fa. Il Napoli di Maurizio Sarri era alla ricerca di difensori centrali, possibilmente esperti del campionato italiano e non stranieri. A De Laurentiis un nome che ha sempre stuzzicato è quello di Davide Astori. Già cercato nel primo anno di Benitez, poi bocciato dall’allenatore spagnolo (anche per via dell’alto costo del cartellino) e tornato in auge qualche mese fa. Il presidente del Napoli ha provato a riprenderlo, confidando in un forte sconto da parte del Cagliari dopo l’annata negativa alla Roma da parte del difensore.

    LUNGO CORTEGGIAMENTO - Una trattativa proseguita tutto sommato in modo agevole, con Sarri che era soddisfatto dell’arrivo dell’ex Cagliari. Ma qualcosa è andato storto quando le parti dovevano arrivare al dunque. Il Napoli era pronto a fargli firmare i contratti, ma il calciatore aveva un impegno con uno sponsor personale legato alla Nazionale, dal quale non si era ancora liberato. Il Napoli chiede i diritti d’immagine ai suoi giocatori, e ha aspettato che Astori risolvesse la cosa per diversi giorni. Promesse, un impegno a risolvere la questione, ma per il Napoli un’attesa davvero troppo lunga. Il presidente De Laurentiis ha avuto pazienza, aspettando che Astori si liberasse dal suo sponsor. Ma nel giorno dell’appuntamento per chiudere, a Roma, è stato il Napoli a chiedere di posticipare di qualche ora.

    LO “SGARRO” - Un gesto che il difensore ha interpretato come polemico, decidendo di tornarsene a casa e mandando tutto all’aria, per la delusione della sua fidanzata, che napoletana sperava nella chiusura dell’affare. “Si sono dette tante bugie - ha spiegato Astori qualche settimana dopo - io sono tornato al Cagliari e non avevo fretta di andare altrove. Lo sponsor non era il vero problema”. Accuse più o meno velate per un affare che non è mai sbocciato. Già quando Astori sfumò a causa di Benitez (”Costa troppo”, disse) De Laurentiis se la prese con lui e con Cellino per l’alto costo del cartellino e di ingaggio. Questa estate il presidente è stato più diplomatico, senza andare a recriminare. E domenica Astori arriverà da avversario, forse non giocherà neanche titolare. Per lui sicura una bella dose di fischi. Ma in fondo ne valeva la pena?

    Giovanni Scotto


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