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    Reina alza la voce nel silenzio: caro De Laurentiis, il Napoli è vivo

    Reina alza la voce nel silenzio: caro De Laurentiis, il Napoli è vivo

    Tutti zitti, Anzi, no: tweet e cip, parla Pepe Reina. Il leader assoluto e indiscusso del Napoli. L'uomo che più d'ogni altro, probabilmente, sente la maglia sulla pelle quasi come se il sangue fosse più azul che rojo. Napoletano quasi doc: in un solo concetto. Ma soprattutto uomo-spogliatoio e punto di riferimento di una squadra che ieri, pochi minuti dopo la vittoria con il Chievo, in una foto ha spiegato in forma molto, ma molto esplicita la posizione della squadra dopo il rilievo di mancata cazzimma con il Real mosso da De Laurentiis al Bernabeu. "Grande gruppo di gente umile che lascia sempre TUTTO in campo!!!". TUTTO: così, maiuscolo, urlato. In modo che il concetto, attraversando l'Oceano, arrivi forte e chiaro anche dall'altra parte del mondo. A Los Angeles e al presidente. Sempre molto attivo su Twitter.

    L'ORGOGLIO - E insomma, Reina non ci sta. Non c'era stato a Madrid dopo il 3-1 incassato dal Real replicando a caldo, "Abbiamo vinto per tre mesi e nessuno aveva detto niente", e poi ieri ha bissato a Verona. A mezzo tweet, in quel mondo social che gli piace da morire e con il quale trasmette sistematicamente stralci di Napoli e napoletanità, e generalmente buon umore. Questa volta, però, il messaggio non è parso nè divertente e neanche divertito, ma più che altro una risposta a un appunto, a un rilievo, a una critica nel bel mezzo del silenzio stampa. Sia chiaro: il Napoli concede la possibilità ai propri tesserati di utilizzare i social personali, ma ieri Reina non ha scucito la bocca per cinguettare banalità a gogò. Altroché: "Grande gruppo di gente umile che lascia sempre TUTTO in campo!!! Grande vittoria ragazzi!! Complimenti a tutti... Testa bassa e lavoro!!", il testo completo. E non si tratta di cazzimma, il termine del momento, ma proprio di orgoglio.

    PAROLE E FATTIDe Laurentiis, nel frattempo, è negli States. E conoscendolo sarà contento eccome della reazione dei suoi: lui è uno che ama chi tira fuori gli attributi. E sebbene il discorso del Bernabeu non abbia brillato per tempestività e opportunità, se il risultato finale è una serie di vittorie di rabbia e orgoglio, beh, alla fine saranno contenti tutti. Si vedrà. Di certo, il primo risultato - vittoria con il Chievo a parte - è stata l'immagine di una squadra unita. Compatta e solida nei giocatori e nel rapporto giocatori-allenatore. Tutto sommato, il modo migliore per tuffarsi nel prossimo ciclo terribile: Atalanta sabato in campionato; semifinale d'andata di Coppa Italia con la Juve martedì 28 febbraio; Roma in campionato sabato 4 marzo; ritorno degli ottavi di Champions con il Real al San Paolo il 7 marzo. Reina ha cominciato già a Verona a caricare il gruppo a modo suo, ma ora bisognerà procedere: perché d'accordo le polemiche, le incomprensioni, i silenzi, i tweet e l'orgoglio, ma a conti fatti è il Napoli il concetto supremo. La squadra: il campionato, la Coppa Italia e la Champions. E se alla fine questa squadra che gioca un calcio stupendo non riuscirà a portare a casa un trofeo, beh, allora resteranno soltanto le parole. O i silenzi. E magari i tweet: ovvero, nulla.
     

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