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    Napoli, Reina a 360°: 'Pronto per lo Swansea, rebus futuro'

    Napoli, Reina a 360°: 'Pronto per lo Swansea, rebus futuro'

    Lo spagnolo Pepe Reina ieri sera ha rilasciato una lunga intervista nel corso della trasmissione 'In casa Napoli', in onda sull'emittente locale +N. 'La mentalità di questo Napoli è offensiva e deve continuare ad esserlo - ha spiegato il portiere azzurro -. E' normale che qualche volta abbiamo qualche problemino dietro, ma non rinunceremo mai ad attaccare. Anche vincere 3-2 ci va bene. La chiave è muoversi tutti insieme, spesso si può attaccare anche dalla metà campo. Dobbiamo andare avanti di partita in partita, lottando su tutti i fronti. La Roma e la Juve non mollano, ma ora pensiamo all'Europa. Difficile che la Juve sbagli ora, vista la corsa infinita retta fino a questo momento, ma in primis dobbiamo fare noi l'impossibile. Sono stati importanti i recuperi di giocatori come Hamsik e Behrami, con la squadra al completo possiamo stare tutti più tranquilli. Lo Swansea è una squadra poco conosciuta, ma dobbiamo stare attenti perchè palleggiano bene e hanno qualità. A loro piace giocare un bel calcio, l'esperienza col Liverpool dello scorso anno ci ha insegnato che dobbiamo stare attenti. Il mio impiego? Giovedì sarò disponibile, poi la scelta spetterà a Benitez. Ho ancora un po' di fastidio al ginocchio, ma va tutto bene. L'innesto di Jorginho? Ha grande personalità e sa gestire il pallone, poi è importante a livello tattico. Hamsik? Tutti sono importanti, ma lui è fondamentale: è davvero un uomo squadra. La cosa bella del nostro spogliatoio è che tutti hanno voglia di imparare dagli altri. La voglia non è mai mancata, ci siamo sempre guardati negli occhi e abbiamo riflettuto sui nostri errori. Questo è quello che deve fare una squadra che vuole vincere ogni partita. La presenza di Maradona al San Paolo contro la Roma? Io l'ho capito solo a fine gara. Ho avuto modo di incontrarlo più volte quando ero a Liverpool, perchè veniva ad osservare Mascherano per l'Argentina'.

    'La persona che ha contribuito di più al mio arrivo è stato Benitez, lui mi ha convinto ad accettare questo progetto ambizioso - ha ribadito Reina -. Poi chiaramente c'era anche la voglia di conoscere un campionato diverso. Il primo passo comunque l'ha fatto il Liverpool, che non mi ha voluto più perchè ha dato fiducia ad un portiere più giovane. Rispetto a quando eravamo insieme al Liverpool, Benitez è diventato più completo grazie alle esperienze del Chelsea e dell'Inter. Anche quelle negative ti formano: magari proprio da quella dell'Inter ha imparato di più. Vi assicuro che nelle ultime dieci gare saremo più in forma di adesso: le squadre di Benitez l'hanno sempre fatto. Può succedere che qualche volta ci sia invece un calo mentale, capita che la concentrazione diminuisca, anche se così si rischia di sbagliare l'approccio alla gara. Per un allenatore è più facile preparare partite importanti, c'è la consapevolezza che tutto il mondo ti guarderà e che per tutti sarà una grande serata. Quella con l'Atalanta è stata una partita controllata nei primi 45', poi con il mio errore è cambiato tutto. Se Mertens avesse segnato magari sarebbe stato diverso, ma tutto è dipeso dagli episodi. Differenze tra Premier League e campionato italiano? Cambia il ritmo: lì le partite sono più divertenti, ci sono sempre tante occasioni da gol. Qui invece, in particolare nella seconda parte della stagione, le squadre finiscono per chiudersi in difesa'. 
     
    'Sono scaramantico, ma non mi piace dirlo - ha concluso l'estremo difensore spagnolo -. Tra i gesti pre-gara rientra fare il pieno di benzina. A Liverpool era più facile, perchè andavamo in ritiro il giorno stesso della partita; qui invece è diverso, andiamo in ritiro con il taxi, quindi è raro che faccia il pieno come si dice in giro. Ho imparato qualche parolina in napoletano; nello spogliatoio si parla italiano, anche se qualche volta è più facile parlare spagnolo. La gente con noi è amichevole, come nel sud della Spagna, quindi sono contento e mi sento a casa. E' tutt'altro ambiente rispetto a Liverpool. Il rigore parato a Balotelli? Quello è stato un giorno bellissimo, dopo non ne ho parati più... Mario calcia benissimo e aspetta fino all'ultimo secondo prima di tirare. Il mio futuro? Nemmeno io so cosa succederà al termine della stagione. Di sicuro dovrò tornare al Liverpool, ma è difficile che possa rimanere. Io qui sto benissimo, in ogni caso con Rafael c'è già un bel futuro. Finire la carriera a Cordoba? Sarebbe davvero bello, sono orgoglioso della mia terra e della mia gente'.

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