Qualunque sia lo schieramento che va in campo, in campionato o in Coppa Italia, l'intensità e l'appetito degli azzurri restano sempre invariati. Il merito è di Walter Mazzarri, se non si notano clamorose differenze, se non c'è squilibrio in seguito alla girandola di cambi. Vuol dire che il Napoli è un complesso talmente rodato, che ormai non teme più i contraccolpi di inizio stagione: il pari interno con l'Utrecht e lo sciagurato avvio di Bucarest con lo Steaua, sono ormai un vecchio ricordo.

Pur in assenza di elementi di alto calibro quali Maggio, Cannavaro, Campagnaro, Dossena, Gargano e Cavani, gli azzurri sono piaciuti lo stesso. Il Bologna si è prodotto in uno sforzo immane, ma la differenza di valori è stata evidente, con il risultato che l'attento Iezzo non è stato impegnato una sola volta nel secondo tempo. Gli inserimenti di Cavani e di Lucarelli sono serviti a Mazzarri per far rifiatare Sosa e per permettere al centravanti livornese di riassaggiare il campo di gioco appena quattro mesi dopo la rottura del legamento crociato. Maggio, invece, è stato lanciato nella mischia sol perché Vitale ha dovuto arrendersi di fronte ad una distorsione alla caviglia.

Massimo profitto con il minimo sforzo per gli azzurri che tra otto giorni, a cavallo tra la trasferta di Bari e la gara interna con la Samp in campionato, avranno l'opportunità di vendicare la sconfitta patita il giorno dell'Epifania. Mercoledì, nei quarti di finale, è previsto l'impegno con l'Inter in gara unica ed al San Paolo. La prospettiva di un altro pienone a Fuorigrotta e di un altro successo di prestigio, caricherà squadra ed ambiente.

(Il Roma)