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Napoli: pronta la festa d'addio per Reina, ma potrebbe non essere l'unico
NON SOLO PEPE - Quello di Reina non sarà l’unico addio che verrà celebrato domani. Dopo 10 anni anche Christian Maggio calcherà per l’ultima volta il manto erboso che lo ha accompagnato in chilometri di sgroppate sulla destra. Loro, ma non solo. Se è vero che molti discorsi sono e restano legati indissolubilmente al futuro di Maurizio Sarri, alcuni arrivederci appaiono, qualunque sia l’esito degli incontro-scontri tra il tecnico e De Laurentiis, quantomeno probabili. Jorginho, calamita di ogni pallone, ha stregato Pep Guardiola. Il Manchester City ha già formalmente chiesto il giocatore a Giuntoli che, seguendo le indicazioni presidenziali, ha sparato alto, chiedendo 60 milioni, quasi il doppio di quanto gli inglesi credevano di dover investire. Le parti, al momento distanti, possono facilmente riavvicinarsi. E il regista italo- brasiliano ha già dichiarato di apprezzare, eccome, la destinazione. Lo stesso Mertens potrebbe cantare e saltare per un ultima volta domani pomeriggio: la clausola da 28 milioni inserita nel suo contratto, nonostante i 31 anni compiuti, lo rende fin troppo appetibile. Mourinho lo segue da tempo, e oltre il Manchester United le pretendenti potrebbero sbucare da un istante all’altro: d’altronde, come ironicamente disse lo stesso belga in un’intervista di qualche mese fa, dove si trova un giocatore che segna 28 reti in Serie A (nel 2016/17) a queste cifre? Anche Callejon, che condivide con Reina l’agente (Manuel Garcia Quilòn), nelle ultime settimane è stato accostato al Milan.
TENTAZIONE CINESE - Diversi attori eccellenti rischiano di non recitare più all’ombra del Vesuvio. Una lista di spine, inserite nel fianco dei tifosi azzurri, alla quale rischia di aggiungersi anche il condottiero principe, il capitano. Marek Hamsik non ha mai nascosto la sua idea: chiudere la carriera a Napoli. Un volere fermo, una volontà ferrea, non piegata neppure da chiamate prestigiose, accavallatesi nel corso degli anni. Stavolta però l’ombra minacciosa ha le sembianze del Guangzhou Evergrande, il club più potente (e vincente) di Cina. Una cascata di milioni a ricoprire lo slovacco, a tentarlo. Ad oggi, nulla più di questo. Almeno per lui.