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Napoli, Osimhen ritrovato: gol e assist, è lui la notizia migliore per Mazzarri
OCCASIONI E PALO - Il dominio del Napoli è stato evidente soprattutto nel primo tempo, quando però agli azzurri sono mancate precisione e lucidità in zona-gol. Ci hanno provato tutti: Osimhen quattro volte, Politano due, poi Kvara e Cajuste. L’occasione migliore è capitata sulla testa di Rrahmani che ha centrato il palo, il decimo di questo campionato, specialità in cui il Napoli primeggia insieme al Frosinone. Ma il Cagliari non è rimasto a guardare. Ranieri lo aveva sistemato col 4-4-2 e con marcature dirette a cominciare da quella di Petagna su Lobotka. Appena ne vedeva la possibilità, la squadra sarda ripartiva in contropiede e in un paio di occasioni ha messo davvero paura a Meret, la prima volta con Oristanio (cross sbagliato), la seconda con Nandez (uscita tempestiva del portiere napoletano).
IL CAMBIO DI RANIERI - Il tecnico del Testaccio ha modificato la squadra a inizio ripresa passando al 3-5-2 con Obert al posto di Petagna. Dietro i tre erano Goldaniga, Dossena e Obert, poi Nandez e Augello sugli esterni, Deiola, Makoumbou e Prati a centrocampo, Oristanio e Pavoletti in avanti. La mossa di Ranieri ha reso più difficoltosa la manovra offensiva del Napoli, l’ha rallentata fin quando Mazzarri ha deciso di mettere dentro Raspadori e soprattutto Mario Rui, il terzino sinistro di ruolo che serviva a questa squadra. La doppia sostituzione del Napoli è arrivata al 13', la successiva controrisposta di Ranieri, con Luvumbo e Zappa per Oristanio e Nandez, dieci minuti dopo.
LA GRANDEZZA DI OSIMHEN - Il Napoli ha segnato poco dopo il ritorno di Mario Rui in campo, un ritorno decisivo perché è stato il suo miglior piede (il sinistro) a pennellare il cross per la testa di Osimhen, saltato fra Dossena e Obert (troppo passivi) e nemmeno Scuffet è stato immune da colpe. Sono stati i sei minuti di Victor Osimhen, interrotti però da una grande paura, quella del gol dell’1-1 di Pavoletti che ha pareggiato il conto al 27', appena tre minuti dopo l’1-0 napoletano. Merito di Luvumbo che ha saltato in agilità Rrahmani e subito dopo piazzato la palla al centro e soprattutto di Pavoletti che l’ha girata in rete dopo un movimento da vero centravanti, l’anticipo netto su Juan Jesus. Ma Osimhen era scatenato, altri tre minuti e con un numero straordinario in area di rigore ha messo la palla sul destro di Kvaratskhelia che l’ha scaraventata sul palo e poi in rete. Il nigeriano ai bordi dell’area piccola ha toccato 8 volte la palla senza permettere a Goldaniga, Dossena, Deiola e Augello (ne aveva quattro intorno!) di intervenire. In quell’azione Osimhen ha avvertito un fastidio all’inguine e qualche minuto più tardi è stato sostituito da Gaetano.
Era la partita numero 2.600 in Serie A del Napoli, era soprattutto il giorno dell’addio a Totonno Juliano ed è stato bello, per gli azzurri, salutarlo così, con questa vittoria.