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    Napoli, Osimhen ritrovato: gol e assist, è lui la notizia migliore per Mazzarri

    Napoli, Osimhen ritrovato: gol e assist, è lui la notizia migliore per Mazzarri

    • Alberto Polverosi
    Non è stato facile per il Napoli tornare alla vittoria al Maradona in campionato. Non è stato facile piegare una delle squadre più spigolose di questa stagione. Il Cagliari ha tenuto fino a un quarto d’ora dalla fine, andando sotto e rimontando dopo pochi minuti, prima di incassare la rete decisiva di Kvaratskhelia. Ma il successo della squadra di Mazzarri non fa una piega, basterebbero due dati per far capire il tipo di partita: 70 per cento di possesso palla con 22 tiri a 6. Su tutti, Victor Osimhen, con gol e assist. Il suo ritorno alla rete (in campionato era a digiuno dall’8 ottobre) è la notizia migliore per Mazzarri che ora può guardare con più ottimismo al prossimo futuro. Intanto gli azzurri sono rientrati in zona-Champions, sorpassando Bologna e Roma in attesa del loro scontro diretto. Ma soprattutto hanno mostrato almeno la stessa voglia dell’anno scorso. Il gioco no, è ancora da ritoccare, da migliorare. Ce n’è anche un’altra di notizia che deve dare serenità all’ambiente e all’allenatore livornese: Osimhen e Kvaratskhelia, i protagonisti dello scudetto, sono tornati a segnare insieme. Con quei due in forma niente è precluso.

    OCCASIONI E PALO - Il dominio del Napoli è stato evidente soprattutto nel primo tempo, quando però agli azzurri sono mancate precisione e lucidità in zona-gol. Ci hanno provato tutti: Osimhen quattro volte, Politano due, poi Kvara e Cajuste. L’occasione migliore è capitata sulla testa di Rrahmani che ha centrato il palo, il decimo di questo campionato, specialità in cui il Napoli primeggia insieme al Frosinone. Ma il Cagliari non è rimasto a guardare. Ranieri lo aveva sistemato col 4-4-2 e con marcature dirette a cominciare da quella di Petagna su Lobotka. Appena ne vedeva la possibilità, la squadra sarda ripartiva in contropiede e in un paio di occasioni ha messo davvero paura a Meret, la prima volta con Oristanio (cross sbagliato), la seconda con Nandez (uscita tempestiva del portiere napoletano).

    IL CAMBIO DI RANIERI - Il tecnico del Testaccio ha modificato la squadra a inizio ripresa passando al 3-5-2 con Obert al posto di Petagna. Dietro i tre erano Goldaniga, Dossena e Obert, poi Nandez e Augello sugli esterni, Deiola, Makoumbou e Prati a centrocampo, Oristanio e Pavoletti in avanti. La mossa di Ranieri ha reso più difficoltosa la manovra offensiva del Napoli, l’ha rallentata fin quando Mazzarri ha deciso di mettere dentro Raspadori e soprattutto Mario Rui, il terzino sinistro di ruolo che serviva a questa squadra. La doppia sostituzione del Napoli è arrivata al 13', la successiva controrisposta di Ranieri, con Luvumbo e Zappa per Oristanio e Nandez, dieci minuti dopo.

    LA GRANDEZZA DI OSIMHEN - Il Napoli ha segnato poco dopo il ritorno di Mario Rui in campo, un ritorno decisivo perché è stato il suo miglior piede (il sinistro) a pennellare il cross per la testa di Osimhen, saltato fra Dossena e Obert (troppo passivi) e nemmeno Scuffet è stato immune da colpe. Sono stati i sei minuti di Victor Osimhen, interrotti però da una grande paura, quella del gol dell’1-1 di Pavoletti che ha pareggiato il conto al 27', appena tre minuti dopo l’1-0 napoletano. Merito di Luvumbo che ha saltato in agilità Rrahmani e subito dopo piazzato la palla al centro e soprattutto di Pavoletti che l’ha girata in rete dopo un
    movimento da vero centravanti, l’anticipo netto su Juan Jesus. Ma Osimhen era scatenato, altri tre minuti e con un numero straordinario in area di rigore ha messo la palla sul destro di Kvaratskhelia che l’ha scaraventata sul palo e poi in rete. Il nigeriano ai bordi dell’area piccola ha toccato 8 volte la palla senza permettere a Goldaniga, Dossena, Deiola e Augello (ne aveva quattro intorno!) di intervenire. In quell’azione Osimhen ha avvertito un fastidio all’inguine e qualche minuto più tardi è stato sostituito da Gaetano.

    Era la partita numero 2.600 in Serie A del Napoli, era soprattutto il giorno dell’addio a Totonno Juliano ed è stato bello, per gli azzurri, salutarlo così, con questa vittoria.

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