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  • Napoli nella storia, Inter senza gloria

    Napoli nella storia, Inter senza gloria

     

    di Xavier Jacobelli

    Direttore www.quotidiano.net

     
    Villarreal, Spagna, mercoledì 7 dicembre 2011: il Napoli si qualifica agli ottavi di finale della Coppa dei Campionji. Un'impresa memorabile che onora la società partenopea e il calcio italiano presente anche con Inter e Milan nel novero delle sedici squadre migliori d'Europa. Non ci sono, invece, nè il Manchester City, fatto fuori dal Napoli né il Manchester United, clamorosamente eliminato dal Basilea. E' la grande notte degli svizzeri, visto che è proprio Gokan Inler a spianare la strada ai partenopei nello stadio Madrigal, in passato tabù per le squadre italiane, come lo stesso Napoli ricorda, essendo stato eliminato un anno fa dalla Europa League proprio dal Sottomarino Giallo. Stasera, invece, è colato a picco.
     
    Sir Alex Ferguson aveva definito Girone della Morte il gruppo dei partenopei, pensando che il proprio fosse abbordabile. Anche i Grandi sbagliano. Il declassamento delle due squadre di Manchester in Europa League conferma quanto siano abusati i luoghi comuni sulla Premier League presunto campionato più bello del mondo. Di certo è fra i più indebitati. Il calcio italiano ha diversi buoni motivi per rallegrarsi: il Napoli, il Milan e l'Inter sono negli ottavi di Champions; l'Udinese è a un punto dalla qualificazione nell'altro torneo continentale, un traguardo che anche la Lazio può raggiungere, sebbene l'impresa sia più ardua rispetto ai friulani. E poi c'è la Nazionale di Prandelli, qualificata alla fase finale dell'Europeo 2012 con largo anticipo e con la miglior difesa di tutti i gironi eliminatori, ricostruita nel gioco e nello spirito dal nuovo ct; l'Under 21 rilanciata da Ciro Ferrara con 5 vittorie nelle prime 5 gare della fase di qualificazione al prossimo Europeo di categoria.
     
    Galvanizzato dal colpo di Villarreal, centrato al termine di una prova tanto sofferta quanto esaltante, il Napoli si rituffa in campionato per tornare a esserne protagonista. Un ruolo che questa Inter non può certamente ricoprire. Quart'ultima in campionato dopo avere giocato 12 partite (la peggior performance da 65 anni a questa parte), la squadra di Ranieri si è suicidata in Champions: il Cska ha vinto a San Siro e si è qualificatio assieme ai nerazzurri che, per loro fortuna, avevano sistemato la pratica nel penultimo turno.
     
    Immodesto consiglio a Ranieri: in attesa di giocarsela in Europa a febbraio, quando potrà succedere di tutto, approfitti della stagione di transizione in Italia e acceleri lungo la strada della rifondazione. Largo ai giovani di qualità (l'Inter ne ha), fuori i veterani che non ce la fanno più. Perchè sono logori, demotivati, al capolinea di un ciclo straordinario e, tuttavia, malinconicamente, concluso.
     
    Gli Eroi sono rimasti a Madrid. Nel frattempo sono trascorsi 16 mesi e 16 giorni; è stato fatto fuori Oriali, sono state sbagliate due campagne acquisti estive; sono stati ceduti Balotelli ed Eto'o, rimpiazzati da Zarate che non la vede mai e Forlan che non s'è mai visto. Sono stati ingaggiati quattro tecnici, tutti bravi, ma tutti prigionieri di un mito. Si chiama Mourinho, impossibile da sostituire, ossessione senza fine.
     

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