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Kvaratskhelia show! Un Napoli formato lotta scudetto annienta 4-0 il Monza. Per Stroppa è già notte fonda
Spalletti si affida a un 4-2-3-1 classico in cui però è Anguissa e non Zielinski il più abile a sganciarsi verso la porta monzese. Stroppa sceglie un più prudente 3-5-2, che difficilmente piacerà al patron Berlusconi e che, inoltre, fatica a dare i suoi frutti perché lascia troppo soli in attaco l'ex Petagna e uno spento Caprari. E così, dopo i salvataggi affannosi della difesa su Osimhen, Kim e Anguissa, alla fine Di Gregorio deve alzare bandiera bianca quando Kvaratskhelia decide di prendersi la standing ovation del Maradona al minuto 35': palla che va da destra a sinistra, arriva sui piedi del georgiano che la controlla a rientrare e dai 25 metri lascia partire il tiro a giro di potenza che non lascia scampo al portiere.
Il Monza è solo in un paio di tiri da fuori di Birindelli e Filippo Ranocchia che non impensieriscono Meret e allora Osimhen, dopo aver fallito un contropiede 1 contro 1 con Marlon ci riprova sfidando in velocità Andrea Ranocchia a 30 secondi dal termine di frazione e buca un colpevole Di Gregorio sotto le gambe per il 2-0.
Gli ospiti non reagiscono neanche al rientro in campo, perdono per infortunio Ranocchia (l'ex-Inter esce in barella per un problema alla caviglia) ed è ancora Kvaratskhelia a decidere di prendersi i riflettori per chiudere la gara al 62': palla in area dalla sinistra finta di rientrare e dribbling su Anton con un diagonale mancino che batte ancora Di Gregorio per il 3-0 sul palo lontano. Game set and match con il Monza che stavolta almeno prova a salvare l'orgoglio trovando anche il gol con l'ex Petagna, annullato però col var per una spinta evidente su Rrahmani.
Nulla di più e troppo poco per impensierire un Napoli in formato lotta scudetto che chiude i conti con il primo gol in Italia di Kim Min-Jae. E con questo Kvaratskhelia sognare è lecito, c'è un nuovo idolo al Maradona.