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Napoli-Milan, le pagelle: Insigne da urlo, deludono Kalinic e Bonaventura
Napoli-Milan 2-1
NAPOLI
Reina 5.5: non è chiamato a grandi parate, ma si fa trovare pronto quando serve senza sbavature fino al gol di Romagnoli: una conclusione poco potente sulla quale poteva fare di più
Hysaj 6.5: gara che conferma la qualità crescente nella fase di spinta. Resta il più “difensivo” tra gli esterni bassi del Napoli, ma corre per due e possiede la fondamentale duttilità, in uesto momento della stagione del Napoli, di poter giocare anche a sinistra per consentire a Mario Rui di arrivare, senza forzare, al top della condizione.
Albiol 6.5: serata non facilissima su Kalinic, ma concede un solo colpo di testa al croato, all'80', complice anche qualche acciacco patito nell'arco del match. Bravo, come sempre, quando gli si chiede d'impostare, lavorando con la solita esperienza.
Koulibaly 7.5: ci sarebbero decine di immagini, di frame per far capire che siamo al cospetto di uno dei migliori centrali al mondo, un giocatore completo che ha la personalità per proporsi anche in fase offensiva, che ha una fisicità che mette paura agli avversari, che ha un senso tattico ormai da top internazionale che la cura Sarri ha consacrato. È su difensori così che si costruiscono gli scudetti
Mario Rui 7: 65 minuti in campo con una prestazione che è concentrabile in un unico concetto: quello della personalità. Non è facile sostituire un Ghoulam considerato tra i primi 5 terzini mancini d'Europa, non è facile entrare nei meccanismi della sinistra del Napoli anche se hai già avuto Sarri allenatore. Tanti tocchi, tanti cross, tanti contrasti ed una certezza che si va consolidando: il Napoli può puntare serenamente su di lui (dal 65' Maggio 6: entra bene nel match, mettendoci sostanza ed esperienza)
Allan 6: la sosta restituisce a Sarri un Allan apparso appesantito e meno lucido. Una prestazione che non toglie la sufficienza, ma una performance distante dagli standard elevatissimi ai quali aveva abituato in questa prima parte di stagione.
Jorginho 6.5: la delusione post Svezia e le tossine della gara di San Siro non lo sfiorano: solita regia maiuscola accompagnata da un'importante fase di interdizione: giocatore ormai completo e di caratura internazionale. Pecca nella conclusione ma sarebbe chiedergli troppo.
Hamsik 6.5: fa tutto, terrbilmente, bene: la fase di non possesso, quella di impostazione, la rifinitura ed anche il timing nell'inserimento. Manca l'ultimo tassello, quello di un record che non ha voglia di arrivare, quello di un gol che sembra maledetto. Eppure, ovviamente, un'inamovibile per il modo che ha questo Napoli di interpretare le gare.
(dal 68' Zielinski 7: entra meravigliosamente nel match, dimostrando che qualche critica, propositiva, fa bene. Marca il gol che chiude il match, resta sempre nel vivo dell'azione, sia in fase offensiva che in quella di non possesso)
Callejon 6: fa il suo, senza brillare. Tatticamente resta importante, conferendo quell'equilibrio alla squadra che serve, anche per coprire un compagno in ritardo (dal 77' Rog sv)
Mertens 6.5: non è ancora il miglior Mertens e si vede: manca la brillantezza nel guizzo. Un esempio su tutti: in avvio di ripresa avrebbe castigato senza problemi Donnarumma su un magico assist di Insigne se fosse stato il solito Dries. Una meraviglia, però, l'assist a Zielinski per il 2-0 che vale, da solo, mezzo voto in più.
Insigne 7.5: chissà se Ventura ha visto Napoli-Milan, qualche decina di milioni di tifosi della Nazionale stanno ancora facendosi quell'unica e benedetta domanda: perché non ha giocato con la Svezia il calciatore italiano più forte? Non solo il gol, una serie infinita di giocate e la conferma che chiunque sia il prossimo ct dovrà ripartire da Lorenzo il Magnifico.
All. Sarri 7: gli infortuni, la brillantezza, qualche conclusione sfortunata di troppo: qualcosa gli gira contro, ma ha costruito un Napoli più forte della sfortuna che merita ampiamente il primato in classifica. E mentre Sarri studia la prossima evoluzione della sua creatura, in città si sogna ad occhi aperti...
Giordano
MILAN
Donnarumma 6: Evita un passivo più ampio con un paio di interventi ad alto coefficiente di difficoltà. Mezzo voto in meno per il gol preso con il pallone che gli passa sotto le gambe.
NAPOLI
Reina 5.5: non è chiamato a grandi parate, ma si fa trovare pronto quando serve senza sbavature fino al gol di Romagnoli: una conclusione poco potente sulla quale poteva fare di più
Hysaj 6.5: gara che conferma la qualità crescente nella fase di spinta. Resta il più “difensivo” tra gli esterni bassi del Napoli, ma corre per due e possiede la fondamentale duttilità, in uesto momento della stagione del Napoli, di poter giocare anche a sinistra per consentire a Mario Rui di arrivare, senza forzare, al top della condizione.
Albiol 6.5: serata non facilissima su Kalinic, ma concede un solo colpo di testa al croato, all'80', complice anche qualche acciacco patito nell'arco del match. Bravo, come sempre, quando gli si chiede d'impostare, lavorando con la solita esperienza.
Koulibaly 7.5: ci sarebbero decine di immagini, di frame per far capire che siamo al cospetto di uno dei migliori centrali al mondo, un giocatore completo che ha la personalità per proporsi anche in fase offensiva, che ha una fisicità che mette paura agli avversari, che ha un senso tattico ormai da top internazionale che la cura Sarri ha consacrato. È su difensori così che si costruiscono gli scudetti
Mario Rui 7: 65 minuti in campo con una prestazione che è concentrabile in un unico concetto: quello della personalità. Non è facile sostituire un Ghoulam considerato tra i primi 5 terzini mancini d'Europa, non è facile entrare nei meccanismi della sinistra del Napoli anche se hai già avuto Sarri allenatore. Tanti tocchi, tanti cross, tanti contrasti ed una certezza che si va consolidando: il Napoli può puntare serenamente su di lui (dal 65' Maggio 6: entra bene nel match, mettendoci sostanza ed esperienza)
Allan 6: la sosta restituisce a Sarri un Allan apparso appesantito e meno lucido. Una prestazione che non toglie la sufficienza, ma una performance distante dagli standard elevatissimi ai quali aveva abituato in questa prima parte di stagione.
Jorginho 6.5: la delusione post Svezia e le tossine della gara di San Siro non lo sfiorano: solita regia maiuscola accompagnata da un'importante fase di interdizione: giocatore ormai completo e di caratura internazionale. Pecca nella conclusione ma sarebbe chiedergli troppo.
Hamsik 6.5: fa tutto, terrbilmente, bene: la fase di non possesso, quella di impostazione, la rifinitura ed anche il timing nell'inserimento. Manca l'ultimo tassello, quello di un record che non ha voglia di arrivare, quello di un gol che sembra maledetto. Eppure, ovviamente, un'inamovibile per il modo che ha questo Napoli di interpretare le gare.
(dal 68' Zielinski 7: entra meravigliosamente nel match, dimostrando che qualche critica, propositiva, fa bene. Marca il gol che chiude il match, resta sempre nel vivo dell'azione, sia in fase offensiva che in quella di non possesso)
Callejon 6: fa il suo, senza brillare. Tatticamente resta importante, conferendo quell'equilibrio alla squadra che serve, anche per coprire un compagno in ritardo (dal 77' Rog sv)
Mertens 6.5: non è ancora il miglior Mertens e si vede: manca la brillantezza nel guizzo. Un esempio su tutti: in avvio di ripresa avrebbe castigato senza problemi Donnarumma su un magico assist di Insigne se fosse stato il solito Dries. Una meraviglia, però, l'assist a Zielinski per il 2-0 che vale, da solo, mezzo voto in più.
Insigne 7.5: chissà se Ventura ha visto Napoli-Milan, qualche decina di milioni di tifosi della Nazionale stanno ancora facendosi quell'unica e benedetta domanda: perché non ha giocato con la Svezia il calciatore italiano più forte? Non solo il gol, una serie infinita di giocate e la conferma che chiunque sia il prossimo ct dovrà ripartire da Lorenzo il Magnifico.
All. Sarri 7: gli infortuni, la brillantezza, qualche conclusione sfortunata di troppo: qualcosa gli gira contro, ma ha costruito un Napoli più forte della sfortuna che merita ampiamente il primato in classifica. E mentre Sarri studia la prossima evoluzione della sua creatura, in città si sogna ad occhi aperti...
Giordano
MILAN
Donnarumma 6: Evita un passivo più ampio con un paio di interventi ad alto coefficiente di difficoltà. Mezzo voto in meno per il gol preso con il pallone che gli passa sotto le gambe.
Musacchio 5,5: Schierato quasi a sorpresa da Montella, dopo diverse panchine consecutive, e non convince del tutto. Cattivo posizionamento in occasione del gol del 2-0.
Bonucci 6: Prova a metterci carattere e senso della posizione, per lunghi tratti dirige bene la difesa. Colpevole con Musacchio nel tenere in gioco Zielinski in occasione della rete che chiude la gara.
Romagnoli 6: Da terzino fa tanta fatica con con Callejon, ha delle responsabilità sulla marcatura di Insigne. Trova un grande gol nel finale, il secondo consecutivo.
Borini 5: Le sue doti in fase di sacrificio e volontà sono ben note, ma è palesemente fuori ruolo da terzino. Scelta piuttosto cervellotica di Montella che lo espone ad una notte da incubo al cospetto di Insigne. (dal 76' Abate s.v)
Kessie 5,5: Quando l'avversario alza il livello, lui sparisce. L'impegno c'è ma non riesce né ad arginare gli attacchi avversari, né a trasformare, l'azione da passiva in attiva.
Montolivo 6: Il più lucido tra i centrocampisti rossoneri, bene in fase di palleggio. (Dall'84 Biglia s.v)
Locatelli 5,5: Parte bene, galleggiando tra le linee con ottimo piglio. Si spegne troppo presto, nel secondo tempo tocca pochi palloni.
Bonaventura 5: L'infortunio si sente tutto sulle gambe di Jack, parse ancora imballate. Con una condizione fisica deficitaria vengono a galla ancor di più i soliti difetti nel tenere troppo palla, rallentando così la manovra.
Suso 6: Il più intraprendente dei suoi, fino a quando un colpo alla schiena di Mario Rui lo mette fuori causa.
(dal 46' André Silva 5,5: Il suo ingresso permette al Milan di avere maggiore peso in attacco e pronfondità. Ma per un attaccante conta sopratutto quanto sei pericoloso e il portoghese non lo è mai stato)
(dal 46' André Silva 5,5: Il suo ingresso permette al Milan di avere maggiore peso in attacco e pronfondità. Ma per un attaccante conta sopratutto quanto sei pericoloso e il portoghese non lo è mai stato)
Kalinic 5: Lavora molti palloni sporchi, facendo a sportellate con Albiol. A conti fatti il croato però non incide e non riesce a creare nemmeno un allarme alla difesa del Napoli.
Montella 5: Ridisegna di nuovo il suo Milan, con il chiaro intento di limitare i danni. Perché Borini e Romagnoli schierati da terzini e non Rodriguez?
Daniele Longo
Daniele Longo