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Napoli, Mertens a 360°: 'Qui è fantastico, e Vermaelen lo sa'
'È stato un esame importante venire a giocare in un campionato difficile e in una squadra così blasonata - ha proseguito Mertens -. Confesso che qualche timore l'ho avuto, sapendo di correre il rischio di non poter giocare abbastanza: al Psv ero sempre titolare, mentre ero consapevole che qui non avrei avuto il posto assicurato. Temevo di perdere la Nazionale se non avessi giocato con continuità, di non andare ai Mondiali. Invece è successo proprio il contrario, e questa è diventata la stagione della definitiva maturità professionale: ho arricchito le mie conoscenze in un calcio evoluto e difficile. Devo tantissimo, anzitutto, al Napoli e a Rafa Benitez per gli attestati di stima che sto ricevendo di continuo. Quanto resterò? Vedremo. Per il momento sono contento, poi ho un contratto per cinque stagioni. Quest'anno ho fatto bene, ma so che posso migliorare ancora, sempre con il Napoli. Non penso affatto a cambiare squadra. Vermaelen al Napoli? Ho parlato con lui, gli ho spiegato che qui sta bene e c'è un grande progetto. Però mi ha risposto che per adesso è un calciatore dell'Arsenal. I miei 13 gol stagionali? La mozzarella di bufala è la mia forza. Ne mangio tanta, sono davvero ghiotto. Probabilmente è questo il segreto che sta dietro alla forza del mio tiro. Sono piccolo, fisicamente meno forte di uno come Zapata, quindi ho bisogno di far prevalere la tecnica. Anche Insigne è come me, non abbiamo potenza, ma molto cervello'.
'I tifosi mi chiedono sempre due cose: vincere lo scudetto e battere la Juve con un mio gol - ha ricordato il belga -. Per la seconda richiesta li ho accontentati, speriamo di riuscire a soddisfare anche l'altra, ma abbiamo bisogno di tempo, di lavoro, di una squadra ancora più forte. Non si può fare tutto in un anno, soprattutto in un anno caratterizzato dal cambio di dieci giocatori in tutti i reparti, oltre al modo di giocare completamente diverso e che richiede tempo. Nonostante tutto ciò è stata una bella annata, con una Coppa Italia in bacheca, e poi sul nostro cammino abbiamo trovato squadre importanti come la Roma. La doppia sfida con i giallorossi è stata meravigliosa, elettrizzante. Certo, abbiamo chiuso il campionato con quel terzo posto che ora sembra un dettaglio, ma rappresenta un traguardo importante, visto l'andamento delle due formazioni che ci hanno preceduto. Non ho grandi rimpianti, so che abbiamo regalato enormi soddisfazioni ai nostri tifosi, che spesso sono usciti dallo stadio con il sorriso sulle labbra. Abbiamo tentato di appassionarli attraverso un bel gioco e siamo veramente fieri di quello che abbiamo fatto, di come l'abbiamo fatto. Non a caso davanti a noi si sono piazzate soltanto quelle squadre che hanno stabilito ogni sorta di record nella loro storia calcistica. Il momento più brutto della stagione? Non posso negarlo, quello dell'eliminazione dalla Champions. Dodici punti in un girone incredibile, e poi ritrovarsi fuori soltanto per un gol, è una cosa da impazzire. Noi che di reti ne abbiamo segnate 104... sembra quasi un paradosso. Quella notte, dopo aver battuto l'Arsenal, per me fu una vera sofferenza. Poi tutti quanti insieme abbiamo deciso di chiudere quel registro e andare avanti per raggiungere gli altri traguardi. Solo così si poteva reagire ad una simile ingiustizia'.