Napoli, mercato bello ma atipico
Il Napoli ha fatto un mercato “atipico”, dedicato quasi esclusivamente alle seconde linee. Nasce una squadra orfana di Higuaìn ma più omogenea, sparisce il concetto di titolarissimi in nome di una concorrenza che da quest’anno diventerà agguerrita più che mai. I 114 milioni investiti per sei “alternative” (compresi i trentadue spesi per Milik, erede designato dell’argentino) testimoniano l’interessante cambio di rotta adottato dalla società che ha puntato con decisione al rafforzamento complessivo della rosa.
Senza lasciarsi attirare dal fascino (magari effimero) della prima donna. L’acquisto del centrale del Torino chiude una campagna acquisti da 114 milioni di euro, ovviamente favorita dalla cessione del Pipita e dagli introiti garantiti dalla Champions League. Competizione che per la prima volta vedrà protagonista Maurizio Sarri, chiamato dallo stesso De Laurentiis a valorizzare una rosa importante.