Napoli, Mazzarri:| Meglio fortunato che bravo
Napoli-Bayern ha chiarito molte cose. Il Napoli resterà lontanissimo dal gotha calcistico europeo perchè a De Laurentis interessano più i soldi che i risultati.
Il cinepresidente ridice: “I grandi club spendono molto ma hanno grandi spese. Questa proporzione non è un limite per il Napoli che ha 26 giocatori. Caso mai bisognerà vedere se le scelte fatte sono state giuste. Fino a quando saremo prigionieri di Platini, del calcio organizzato da Uefa e Fifa non si va da nessuna parte”.
Da qualche parte però ci vanno Barcellona, Real Madrid, United e City, Bayern Monaco, candidate a essere tra le semifinaliste di questa Champions, oltre che alla vittoria di Liga, Premier, Bunde, come ricordano le classifiche dei campionati esteri.
Il Napoli ha chiuso imbattuto l’andata del girone A. Sulla carta quello della morte, ma per chi s’intende di calcio sa che era l’unico modo per avere la “grande occasione”. Il sorteggio infatti ha favorito la squadra più debole, il Napoli, che si giova del grande equilibrio: il Bayern batte il City ma pareggia a Napoli che aveva superato il Villareal ma non gli inglesi.
Alla fine tutto si deciderà nello scontro diretto tra Mancini e Mazzarri che De Laurentis valuta migliore dello jesino. Sarà, vedremo.
Intanto abbiamo già visto quali sono i problemi del Napoli. Gli stessi degli anni scorsi, nonostante Inler, acquisto più pagato in Italia. Contro il Bayern sono uscite tutte le magagne in qualche modo mascherate in questo inizio di stagione.
Cavani può cambiare soprannome, da Matador a ‘Passion’. Contro i tedeschi ha vissuto la sua via crucis. E quando è stato sostituito il suo volto sembrava ancora più scavato. Un teschio che cammina. Cavani è stanco e demotivato, gli stanno strette le minacce che De Laurentis lancia ogni volta all’Uruguay e per questo rischia di essere emarginato dalla Celeste. E lui alla nazionale non rinuncia per nessun motivo.
Non gli sta bene neanche che si voglia tutto e sempre da lui. Hamsik, ogni volta scompare nelle partite che contano. Lavezzi si batte, anzi si sbatte ma non segna neanche con la pistola puntata alla tempia. Di palloni giocabili Cavani ne riceve sempre meno e anche in campionato ha fatto gol solo contro il Milan.
In una squadra imperniata sui tre attaccanti, con Mazzarri che non sa proporre alternative di gioco, la vita sta diventando difficile.
Il problema principale resta l’idea di gioco dell’allenatore e quindi il centrocampo. In Europa il Napoli, contro il 4-4-2, in mezzo gioca sempre in inferiorità numerica. Anche contro il palleggio dei tedeschi Inler e Gargano sono andati gambe all’aria. Poche palle, sempre sporche, senza opzioni di giocata: Zuniga e Maggio (il migliore dei suoi), restano sempre larghi ma il pallone resta nei piedi degli avversari e quindi si va avanti ma sopratutto indietro per cobntrastare senza offendere.
Inler è stralunato. Con Guidolin era ben coperto da Isla, Asamoah e Pinzi: gente che sa correre ma soprattutto giocar palla. A Napoli lo svizzero-turco ha perso smalto e cerca il narghilè per stare su. Gargano non gli basta, non c’è possibilità di ragionare e la palla verticale sui tre ex tenori, ormai la conoscono tutti.
Col Bayern, come già in altre occasioni, l’alternativa è la palla a scavalcare affidata ai piedi di Cannavaro (sic!). Figuriamoci. Ma allora perchè è stato acquistato Inler? Mazzarri dice che la squadra punta al possesso palla: appunto una balla colossale. Potrebbe inventarsene di migliori.
Infine la difesa. Quando i due esterni coprono la linea 5, come Maggio ha dovuto fare in seconda palla su Ribery, Campagnaro ha retto come l’insieme. Quando si resta nelle posizioni di partenza con il centrocampo a 4, si va a farfalle prendendo gol. Che sia nei primi (vantaggio Bayern) o negli ultimi minuti (raddoppio Parma).
Chi dovrebbe spiegare il perchè di tutto questo è Mazzarri, il quale invece è tutt’intento a farsi pubblicità personale.
S’è opposto ad un attaccante di livello per cambiare uno dei tre attaccanti accettando l’impresentabile Pandev. Ha reso doppioni Inler e Dzemaili. Ha accettato Fernandez e Fideleff, difensori di riserva i quali non giocano a tre. Come Ruiz, tornato con successo in Spagna.
Con questo schema, Cannavaro e Campagnaro hanno perso la convocazione in Nazionale. E solo De Laurentis ne è felice. Ma quando dopo Natale, si comincerà a tirare le prime somme, ne sentiremo delle belle.
Anzi altre balle, ma solo per chi non sa di calcio. La verità che per De Laurentis vige l’antico adagio: meglio un allenatore fortunato che uno bravo!