Napoli, Mazzarri:| 'Cassano, irrecuperabile'
L’allenatore del Napoli Walter Mazzarri ha parlato in esclusiva ai microfoni di Sky Sport nel post partita di Brescia-Napoli.
È vero che “rompono le scatole” a Napoli?
Nel calcio non si inventa niente, bisogna fare le cose un gradino per volta perché altrimenti, poi, si creano false illusioni, si fa solo del male.
Oggi avete dato il segnale di essere una grande squadra.
Noi abbiamo sofferto perché il Brescia ha creato qualche pericolo in contropiede, però abbiamo fatto sempre noi la partita. Dopo che siamo andati in vantaggio, ci hanno creato qualche apprensione, è normale, su un campo difficile come il Brescia. Il Napoli ha fatto una bella partita, come se giocasse in casa.
I risultati dicono che il Napoli non è una squadra equilibrata: perché?
Io sono abituato ad analizzare le partite: con il Bari abbiamo buttato via 2 punti; con il Chievo fu una partita particolare, fu bravo il Chievo in contropiede, poi ci fu l’errore di Cannavaro. Queste sono le due partite che abbiamo mancato. Con il Milan siamo rimasti in 10, ma poi abbiamo cercato di recuperarla. Se si guardano le prestazioni, anche in casa, con alcune eccezioni, siamo stati in linea con il nostro gioco. Il nostro problema è che ci muoviamo tanto e non la mettiamo dentro, dobbiamo crescere da questo punto di vista, dobbiamo essere più cattivi e cinici dalla tre quarti in poi.
Lei è un uomo abituato a prendere decisioni, parlando chiaramente e direttamente, lo abbiamo visto anche con Quagliarella. Come sente questa situazione di Cassano?
Io non ho avuto tensioni con Quagliarella, ho spiegato in una conferenza stampa, perché c’era bisogno di spiegare, perché qualcuno aveva messo in dubbio il mio rapporto con Quagliarella e io ho spiegato com’erano andati i fatti. La verità l’ho detta e il ragazzo stesso, tutti, sanno che è incontestabile quello che ho raccontato. Di Quagliarella che era con me vi posso dire qualsiasi cosa, di Cassano, dato che manco da un anno e mezzo, l’ho gestito per due anni…
Non si aspettava una fine così?
Sinceramente no, aveva ritrovato la Nazionale. Da fuori non si possono dire cose che non conosciamo direttamente, quindi anche con tutta la volontà possibile non posso entrare in quell’argomento più di tanto.
Però lei conosce Garrone: pensa che sia stata scritta la parola fine?
Quando si arriva a fare i passi che ha fatto la società, che è seria, con un Presidente equilibratissimo, un piccolo dubbio che sia difficile riparare c’è. Magari, come è successo anche con me, si cerca di riportare tutto alla tranquillità. I giocatori hanno dei bei caratteri, quindi noi cerchiamo tutti insieme tutti gli anni di far quadrare il cerchio. Il dubbio mi viene, mi fa pensare che non sia facile ricomporre la frattura.