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    Mario Rui non è Theo e Ghoulam non dà garanzie: il Napoli vuole lo scudetto, ma il terzino sinistro resta un problema

    Mario Rui non è Theo e Ghoulam non dà garanzie: il Napoli vuole lo scudetto, ma il terzino sinistro resta un problema

    • Giovanni Annunziata
    Era l'1 novembre 2017 quando nasceva un grosso problema in casa Napoli. Un problema chiamato terzino sinistro con Ghoulam che era al top della forma dimostrandosi uno dei migliori in Europa in quel ruolo ma poi da quella sera, nella sconfitta a Manchester contro il City, l'algerino si è rotto il legamento crociato anteriore e non è mai tornato su quei livelli. Altri infortuni e altri problemi alle ginocchia per lo stesso Ghoulam nel corso degli anni, giocando veramente poco e diventando quasi un peso per il Napoli che a causa del suo ingaggio importante (circa 2,5 milioni di euro a stagione) non è riuscito a trovargli una sistemazione.

    MARIO RUI C'È - L'avvio di campionato per il Napoli oggi è chiaramente soddisfacente, sette vittorie su sette partite per la squadra di Luciano Spalletti. Tra le note positive c'è Mario Rui che sulla fascia mancina sta dando un contributo importante, per quanto riguarda l'aspetto tecnico e tattico, così come il buon rendimento in entrambe le fasi. Il portoghese ha avuto solo un incidente di percorso, l'espulsione contro lo Spartak Mosca. Eccetto quell'errore è stato impeccabile e Spalletti ha trovato in lui un ottimo titolare.

    L'ALTERNATIVA - È evidente, però, che Mario Rui non potrà giocare tutte le partite da qui alla fine e non si tratta di un giocatore di spessore internazionale come potrebbero essere ad esempio Theo Hernandez e Gosens (per citarne due nel suo ruolo). In una stagione così lunga occorre prima di tutto un'alternativa, anche quando ci sarà qualche difficoltà. Oggi la riserva è Faouzi Ghoulam, finalmente rientrato dopo l'ultimo lungo infortunio. L'algerino non ha mai dato garanzie negli ultimi tre anni ma Spalletti si aspetta qualcosa da lui, che sappia farsi trovare pronto al momento giusto. Presto potrà tornare in campo in una gara ufficiale, nel frattempo ha preso parte alla trasferta di Firenze andando in panchina con i compagni. Il terzino algerino dovrà essere convincente perché questo Napoli al momento si trova più in alto di tutti e per mantenere la vetta della classifica servirà il supporto di tutti.

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    NESSUN INVESTIMENTO - Certo è che si tratta di una situazione molto scomoda arrivati a questo punto. La speranza è che non succeda mai nulla a Mario Rui perché le alternative oggi sono lo stesso Ghoulam e Juan Jesus, ma entrambi non giocano da tanto, quindi di garanzie non ne possono dare. In più ci sono Di Lorenzo e Malcuit adattabili a sinistra, però hanno dimostrato di avere difficoltà quando si tratta di giocare a piede invertito. Il Napoli è alla ricerca di questo famoso terzino da almeno tre anni, però tra i tantissimi nomi non è mai stato l'affondo per nessuno. Nell'ultima sessione di calciomercato si potrebbe parlare di "problemi di lista", dato che la rosa del Napoli numericamente è già al completo. È sufficiente pensare che Ghoulam non è in lista Europa League. Inoltre, come anticipato, per questioni di limiti normativi, se fosse arrivato l'Emerson Palmieri di turno sarebbe dovuto partire un giocatore e il nome sarebbe stato quello di Ounas che ha convinto tifosi e tecnico in questo avvio.

    VISTA SCUDETTO - A gennaio si potrebbe pensare ad una mossa in questo senso ma l'ipotesi appare molto remota dato che nei momenti di emergenza De Laurentiis non ha acquistato il famoso terzino di cui tanto si parlava e ora che le cose vanno bene (grazie al rendimento di Mario Rui) sarà ancora più difficile vedere un movimento del genere in entrata. Il Napoli c'è per lo scudetto, sarebbe ipocrita dire il contrario essendo la capolista della Serie A. Eppure se si vuole centrare questo grande traguardo c'è bisogno di un passo in più, una mossa differente rispetto a quella del 2016 quando l'allora Napoli primo in classifica acquistava Grassi e Regini nel mercato di riparazione. Il periodo è differente, la pandemia ha cambiato il calcio e il club è fuori dalla Champions League da due anni, però De Laurentiis deve ricordare i suoi obiettivi ambiziosi e che per staccare le concorrenti indebolite questo può essere finalmente l'anno buono.

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