
Napoli, manifesti (con insulti) al sindaco De Magistris con la maglia dell'Inter
DE MAGISTRIS - "Noi abbiamo le mani pulite, abbiamo cacciato la camorra dei colletti bianchi e la corruzione da Palazzo San Giacomo e lavoriamo per la gente senza potere. Altri, come argomento, hanno solo il dileggio e la diffamazione" scrive Luigi de Magistris in merito ai manifesti apparsi oggi in città. "Infangano la mia assoluta fede calcistica per il Napoli per costruire menzogne, per screditarmi - aggiunge - danno del bastardo a chi sta restituendo dignità alla città. Dicono il falso sullo stadio perché solo grazie alla nostra delibera la prossima estate cominceranno i lavori per il San Paolo. Noi puliamo la città dai disonesti, loro la sporcano con violenza e odio. Solo tecniche squadriste".
FOTOMONTAGGIO, COMITATO LETTIERI ANNUNCIA QUERELA - Scambio di accuse con tanto di querela tra i comitati di Luigi de Magistris e Gianni Lettieri sui manifesti apparsi oggi in città che mostrano un fotomontaggio del primo cittadino con la maglia dell'Inter e la scritta "bastardo nerazzurro". Ivan Trocchia, candidato della lista "Dema" alla Seconda municipalità, ha pubblicato su Facebook la foto di tre persone mentre affiggono i manifesti anonimi; uno di loro indossa una maglia con un logo, una freccia rosa, che ricorda quello della campagna elettorale di Lettieri. Trocchia racconta di essersi avvicinato per scattare le foto e di essere stato inseguito e minacciato, infine costretto a cancellare le foto che però è riuscito a recuperare e a pubblicare. Pronta la risposta del comitato "Lettieri sindaco": "E' singolare che un candidato del sindaco uscente scriva su Facebook di essere stato aggredito fisicamente da persone che attaccavano manifesti abusivi e non denunci alle autorità questa aggressione. Nel frattempo, allora, provvediamo noi a querelare lui e chi, come lo stesso de Magistris, in queste ore, sui social network sta provando ad avvicinare il nostro staff a chi attacca manifesti abusivi". Secondo il comitato Lettieri sindaco "si tratta della solita macchina del fango, questa volta alimentata in maniera goffa e vergognosa di cui risponderanno in tribunale tutti".