Napoli, Maksimovic di nuovo in 'pausa'?
Dall’oggi al domani senza avvertir nulla, come se il tempo si fosse fermato a quell’istante precedente, senza andare (più) avanti. Dalle critiche agli elogi: stavolta meritati ed anche sudati, figli dell’impegno e dell’abnegazione, della determinazione di chi prova (e dunque riesce) a crescere e maturare superando vecchi limiti anche solo per novanta minuti che però possono valere una stagione, non tutta ma una fetta sì, anche bella consistente. Nikola Maksimovic ce l’ha (quasi) fatta. Come si legge sul “Roma”, il nuovo giudizio è fermo alla gara di Coppa Italia contro la Fiorentina di martedì scorso ma, per quel poco che vale, è sufficiente a segnare una linea di confine col passato, una netta spaccatura con gli errori che non ci son più stati, col caos tattico che l’ha investito nel bel mezzo della stagione, vittima d’idee anche giuste ma ataviche, appartenenti al passato, all’esperienza di Torino, da debellare dalla testa e dai piedi per evitare nuovi flop.
Al fianco di Albiol, a due passi da Hysaj, supportato da Diawara o da Zielinski, il difensore serbo (classe ’91) ha disputato una partita quasi coerente col suo valore di mercato (25 milioni, ndr), di sostanza, livello ed anche qualcosa in più. Non s’è limitato a ridurre gli errori, Maksimovic: ha provato ad andare oltre riuscendo nell’intento di stupire e lanciare un messaggio all’allenatore ma anche ai tifosi sugli spalti del San Paolo e a quelli da casa, chiusi nello scatolone virtuale delle emozioni (dicasi tv), giudici inflessibili di ogni minimo movimento. I suoi, stavolta, sono stati adatti. Piccoli accorgimenti decisivi, dettagli in grado di fare la differenza.