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Napoli, Lobotka e la frecciata alle altre: 'Scudetto? Hanno mollato, pensano solo alla Champions'
ACCOSTAMENTI A XAVI E INIESTA - "Sono belli e mi inorgogliscono. Xavi e Iniesta sono due talenti che ho sempre ammirato anche perché, loro come me, hanno sempre dato l’impressione di giocare per i compagni, di voler dare un aiuto per far vincere la squadra. Perché ogni giocata deve avere come scopo portare al gol".
LA METAMORFOSI - "Non ho avuto, all’inizio, solo qualche problema fisico. In realtà è la fiducia in me stesso che è mancata. Ho provato a migliorarmi ma ho dovuto fare i conti con il fatto che non avevo continuità in campo. E come si migliora se poi non hai spazio in una partita? Ho aspettato che arrivasse il mio turno e ho anche lottato per avere delle altre possibilità, perché non mi sono mai arreso. Ma devo dire che è stato un periodo complicato e le difficoltà di quei momenti non sono state poche perché non giocavo, non trovavo il ritmo e la salute mentale. E la strada giusta non è stata semplice da trovare. E l’ho trovata solo con l’arrivo di Spalletti".
DA GATTUSO A SPALLETTI - "L’ingrediente fondamentale per riuscire nella vita è sentire la fiducia di chi ti sta attorno. Ecco, quando è arrivato Spalletti al Napoli ho avvertito che le cose erano cambiate, che era arrivato il mio momento. L'ho sentito parlare di bel calcio, di gioco di squadra ed era proprio il mio modo di intendere il calcio. È stato l’allenatore il fattore mentale fondamentale per la mia svolta".
COME SI STA CON 15 PUNTI DI VANTAGGIO? - "Come posso nascondere che si sta una favola? È bello stare così in alto, ma non siamo ancora blindati. Non è finita con 16 partite ancora da giocare: non sono poche, sono tantissime. Perché potremmo anche perdere prima o poi anche se noi speriamo di non perdere mai più. Noi dobbiamo continuare a scendere in campo senza pensare di essere così in alto. E alla fine spero che lo scudetto lo vinciamo noi".
CHI INSEGUE - "Non sarei certo di buon umore a inseguire a questa distanza dalla vetta e con una capolista che non perde un colpo... Ho l’impressione che quelli dietro di noi stiano già pensando a come ottenere il piazzamento alla prossima Champions. Ma forse la mia è solo una speranza. In ogni caso, nessuno si illuda che possa esserci un nostro calo di concentrazione: non ci sarà fino a quando non sarà finita".
SU HAMSIK - "Se dovessimo centrare il traguardo che è ancora lontano, lui sarebbe uno dei più felici. È stato per anni il capitano qui e so che lui è arrivato tante volte solo a sfiorarlo lo scudetto. Quando c’era lui, la squadra era forte: non so se ha detto qualcosa a Giuntoli per farmi prendere, so che il direttore per mesi ha cercato di portarmi qui al Napoli".
ALLENATORE CON CUI LAVORARE - "Faccio un nome facile: Guardiola. Piace a tutti: il suo modo di interpretare il calcio è unico, quello che fa vedere nel City è straordinario. E lo è da tempo".