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    Napoli, le pagelle di CM: Insigne, che messaggio al prossimo ct. Promosso Mario Rui, male Reina nel finale

    Napoli, le pagelle di CM: Insigne, che messaggio al prossimo ct. Promosso Mario Rui, male Reina nel finale

    • Marco Giordano
    Reina 5.5: non è chiamato a grandi parate, ma si fa trovare pronto quando serve senza sbavature fino al gol di Romagnoli: una conclusione poco potente sulla quale poteva fare di più

    Hysaj 6.5: gara che conferma la qualità crescente nella fase di spinta. Resta il più “difensivo” tra gli esterni bassi del Napoli, ma corre per due e possiede la fondamentale duttilità, in uesto momento della stagione del Napoli, di poter giocare anche a sinistra per consentire a Mario Rui di arrivare, senza forzare, al top della condizione.

    Albiol 6.5: serata non facilissima su Kalinic, ma concede un solo colpo di testa al croato, all'80', complice anche qualche acciacco patito nell'arco del match. Bravo, come sempre, quando gli si chiede d'impostare, lavorando con la solita esperienza.

    Koulibaly 7.5: ci sarebbero decine di immagini, di frame per far capire che siamo al cospetto di uno dei migliori centrali al mondo, un giocatore completo che ha la personalità per proporsi anche in fase offensiva, che ha una fisicità che mette paura agli avversari, che ha un senso tattico ormai da top internazionale che la cura Sarri ha consacrato. È su difensori così che si costruiscono gli scudetti

    Mario Rui 7: 65 minuti in campo con una prestazione che è concentrabile in un unico concetto: quello della personalità. Non è facile sostituire un Ghoulam considerato tra i primi 5 terzini mancini d'Europa, non è facile entrare nei meccanismi della sinistra del Napoli anche se hai già avuto Sarri allenatore. Tanti tocchi, tanti cross, tanti contrasti ed una certezza che si va consolidando: il Napoli può puntare serenamente su di lui (dal 65' Maggio 6: entra bene nel match, mettendoci sostanza ed esperienza)

    Allan 6: la sosta restituisce a Sarri un Allan apparso appesantito e meno lucido. Una prestazione che non toglie la sufficienza, ma una performance distante dagli standard elevatissimi ai quali aveva abituato in questa prima parte di stagione.

    Jorginho 6.5: la delusione post Svezia e le tossine della gara di San Siro non lo sfiorano: solita regia maiuscola accompagnata da un'importante fase di interdizione: giocatore ormai completo e di caratura internazionale. Pecca nella conclusione ma sarebbe chiedergli troppo.

    Hamsik 6.5: fa tutto, terrbilmente, bene: la fase di non possesso, quella di impostazione, la rifinitura ed anche il timing nell'inserimento. Manca l'ultimo tassello, quello di un record che non ha voglia di arrivare, quello di un gol che sembra maledetto. Eppure, ovviamente, un'inamovibile per il modo che ha questo Napoli di interpretare le gare (dal 68' Zielinski 7: entra meravigliosamente nel match, dimostrando che qualche critica, propositiva, fa bene. Marca il gol che chiude il match, resta sempre nel vivo dell'azione, sia in fase offensiva che in quella di non possesso)

    Callejon 6: fa il suo, senza brillare. Tatticamente resta importante, conferendo quell'equilibrio alla squadra che serve, anche per coprire un compagno in ritardo (dal 77' Rog sv)

    Mertens 6.5: non è ancora il miglior Mertens e si vede: manca la brillantezza nel guizzo. Un esempio su tutti: in avvio di ripresa avrebbe castigato senza problemi Donnarumma su un magico assist di Insigne se fosse stato il solito Dries. Una meraviglia, però, l'assist a Zielinski per il 2-0 che vale, da solo, mezzo voto in più.

    Insigne 7.5: chissà se Ventura ha visto Napoli-Milan, qualche decina di milioni di tifosi della Nazionale stanno ancora facendosi quell'unica e benedetta domanda: perché non ha giocato con la Svezia il calciatore italiano più forte? Non solo il gol, una serie infinita di giocate e la conferma che chiunque sia il prossimo ct dovrà ripartire da Lorenzo il Magnifico.

    All. Sarri 7: gli infortuni, la brillantezza, qualche conclusione sfortunata di troppo: qualcosa gli gira contro, ma ha costruito un Napoli più forte della sfortuna che merita ampiamente il primato in classifica. E mentre Sarri studia la prossima evoluzione della sua creatura, in città si sogna ad occhi aperti... 

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