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Napoli, la seconda vita di Jorginho
L’avvento in azzurro del tecnico spagnolo ha cambiato la storia di Jorginho. A Dimaro si era partiti con un pensiero diverso. L’italobrasiliano sarebbe dovuto essere il vice di Valdifiori. Anche se i due avevano caratteristiche diverse, Sarri era convinto che potessero passarsi il testimone durante le partite. Nelle prime gare l’ex Verona si è accomodato in panchina aspettando il momento propizio. Come si legge sul “Roma”, non appena ha avuto l’occasione per esibirsi in un centrocampo a lui molto caro, ha scalzato la concorrenza diventando una pedina intoccabile. Sarri si è dovuto ricredere consegnandogli le chiavi del reparto. È diventato un altro calciatore Jorginho. Un regista vero e proprio e il paragone con Pirlo, facendo le debite proporzioni, ci può anche stare in questo momento. Già con la Lazio aveva fatto la differenza, contro la Juve si è consacrato con una prestazione eccezionale.
Una rivincita non da poco per un ragazzo arrivato a gennaio di due anni fa che incredibilmente era stato snobbato da Benitez. Eppure per la conquista della Coppa Italia contro la Fiorentina lo spagnolo si era affidato a lui. Qualcosa è cambiato nello scorso torneo. Sta di fatto che se fosse rimasto Benitez, difficilmente Jorginho avrebbe accettato di rimanere. Sarebbe andato in un’altra squadra evitando di dimostrare il suo vero valore in maglia azzurra.