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    Napoli, la rinascita di Mario Rui: Milan, Mondiale e... scudetto

    Napoli, la rinascita di Mario Rui: Milan, Mondiale e... scudetto

    • Giovanni Annunziata
    Lo scetticismo iniziale è stato già superato, la rivoluzione del Napoli non ha portato nessun passo indietro. Una campagna acquisti che si è rivelata vincente, i neoarrivati si sono calati subito nella parte e chi aveva bisogno di rilanciarsi è riuscito già ad essere decisivo. La squadra di Spalletti macina punti e diverte, occupa il primo posto sia in Champions che in campionato (con l'Atalanta) e mostra una crescita costante, sia nel gruppo che nei singoli. In questo grande avvio c'è Mario Rui tra i protagonisti. Nel corso degli anni ne sono piovute di critiche nei confronti del portoghese. Di errori ne ha commessi, però resta il fatto che con la costante assenza di Ghoulam era praticamente l'unico calciatore a non avere mai cambi nel suo ruolo. Oggi un'alternativa c'è e si chiama Olivera, arrivato per prendersi il posto da titolare.

    LA RIVINCITA - Eppure così non è andata perché la fascia mancina appartiene ancora a Mario Rui. Sette (su nove gare) le presenze da titolare per quest'ultimo, con risposte importanti sul campo. L'arrivo di Olivera gli ha dato nuovi stimoli, ma anche un po' di fiato, così oggi si rende protagonista in partite molto importanti come contro Liverpool e Milan. Nel match di San Siro è stato il migliore in campo, praticamente perfetto in fase difensiva e preciso in quella offensiva, servendo un assist al bacio per il grande stacco vincente di Simeone.

    IL MONDIALE E LO SCUDETTO - Prestazioni che sono valse a Mario Rui una convocazione in Nazionale con il Portogallo. Partito titolare e rimasto in campo per 90 minuti in Nations League contro la Repubblica Ceca, ha servito anche l'assist per il raddoppio di Bruno Fernandes. Ora Mario Rui viaggia sulle ali dell'entusiasmo, con la sua solita personalità che non è mai mancata, ma in aggiunta ci sono le vesti da leader in questo "nuovo" Napoli. Testa bassa e tanto lavoro, nel mirino ci sono due obiettivi: il primo, il sogno, tra meno di due mesi, andare a giocare il Mondiale con il suo Portogallo; il secondo, invece, riportare lo scudetto a Napoli dopo trentatré anni.

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