Napoli, la campagna abbonamenti è un disastro
Zona retrocessione. La classifica degli abbonamenti non sorride al Napoli, penultimo in graduatoria con 4000 tessere staccate. Ha fatto peggio solamente il Carpi (fermo a 3400) ma la matricola neopromossa in serie A ha un’attenuante non di poco conto: il vecchio “Cabassi” non ha ottenuto le autorizzazioni necessarie e dunque la squadra di Castori sarà costretta ad emigrare, per le gare interne, al “Braglia” di Modena. Lo scorso anno, il sodalizio partenopeo chiuse a quota 8300 e probabilmente, al termine della campagna, si raggiungeranno cifre pressoché simili.
Come si legge sul "Roma", la stessa rifondazione di De Laurentiis era nata sotto i migliori auspici, con i quarantamila di quel Napoli Cittadella che hanno praticamente segnato un’epoca. All’epoca la quota abbonati raggiunse l’invidiabile cifra di 19065 tessere. Durante i primi anni di serie A i numeri si assestarono intorno alle 23000 sottoscrizioni. Poi il calo, dettato dalle vertigini, dalla sensazione di poter competere per lo Scudetto, dalla voglia “tradita” di strappare il tricolore dal petto bianconero. I napoletani, complici annunci e propositi belligeranti della società, si sono illusi di poter competere per grandi traguardi, di poter tenere il passo di una squadra che fattura il triplo. Da qui il distacco emotivo, certificato dai numeri impietosi del botteghino. L’effetto San Paolo, una volta determinante, sta lentamente svanendo.