Napoli, Kvaratskhelia: 'Mario Rui mi ha aiutato, ecco cosa mi dice Spalletti. E sulla gente, il 'Maradona' e la lingua...'
Sui compagni.
"Quando sono andato in ritiro non erano ancora arrivati tutti i giocatori, la prima comunicazione è stata con Mario Rui che mi ha accolto molto bene. Non tutti parlano inglese e Mario mi ha spiegato come comportarmi in allenamento ed al di fuori dell'allenamento".
Su Spalletti.
"Spalletti mi ha detto che ho un buon dribbling, gioco bene in 1 vs 1 ma devo giocare di più per la squadra, perché ci sono giocatori forti ed è giusto che mi metta al servizio della squadra. Mi ha spiegato che dovrei aiutare di più la squadra in difesa. Faccio tutto quello che mi dicono gli allenatori".
Sull'italiano.
"Ci sono sempre giocatori in squadra pronti a tradurmi quando mi parlano in italiano. Comunque sto già imparando la lingua. Ho un ottimo insegnante georgiano che mi insegna l’italiano. Anche se ho pochissimo tempo cerco sempre di trovare momenti liberi per impararlo".
Sugli allenamenti.
"Da quando sono qui mi alleno di più. Dedico molto tempo allo stretching dopo l’allenamento. Ho sempre pensato che dedicavo molto tempo agli allenamenti, ma quando sono arrivato qui ho visto le cose da una prospettiva diversa. Quando giochi in una squadra di questKvarao livello analizzi che devi fare di più, ovviamente entro i limiti. La mattina mi sveglio presto, vado agli allenamenti un'ora e mezza prima, faccio colazione e successivamente inizio a prepararmi per l'allenamento. La mattina dopo una vittoria cosa accade qui? Nulla di particolare, ci prepariamo per la sfida seguente e questo è molto professionale. Il passato deve rimanere nel passato e pensare al futuro. Ci sono nuove sfide e il campionato diventa sempre più interessante".